Dicono che in Sicilia c'è crisi di Governo. Cosa succede? Il commento della situazione, dalla nomina dei manager della sanità alla norma "salva ineleggibili".
Allarmi! Allarmi! Scrivono i giornali siculi e non solo. In Sicilia c’è crisi di governo. Perché? Ieri sono successi due fatti, mentre a Palazzo d’Orléans andava in scena la decisione/spartizione delle dorate, si fa per dire visto lo stato dell’arte, poltrone della Sanità, a Palazzo dei Normanni andava in scena lo psicodramma del naufragio della zattera legislativa che avrebbe consentito ad alcuni deputati di FdI di salvare la propria di poltrona, per presunte illegittimità. Apriti cielo i meloniani si chiudono in conclave minacciando fulmini e saette, la delegazione al governo non partecipa, pare, alla giunta più decisiva della legislatura. Comunicato di fuoco e fiamme, come nel simbolo, telefonate bollenti tra Roma e Palermo.
Sarà crisi?
Non ci crediamo nemmeno un po’. Lo stato di insofferenza tra FdI e il governo Schifani va avanti dal primo giorno, ma la “cutra” delle convenienze ha tenuto fino ad ora. E per la Meloni che ha già preso la Sardegna risulta difficile prendersi oggi, più avanti non si sa, pure la Sicilia. Sarebbe la fine immediata dell’alleato più malleabile, Forza Italia, che si squaglierebbe come neve al sole. E soprattutto ci sono le europee e il centrodestra è già in fibrillazione, ma con il voto in Sicilia rischierebbe l’infarto. Questa crisi sarà congelata con l’utilizzo dei famosi pontieri, abili nel sopire e sussurrare, poi dopo le europee, e la conta di morti e feriti, il nodo gordiano della crisi siciliana si scioglierà. Elezioni pensate voi?
Più semplice un rimpasto agrodolce come la caponata. Nonostante guerre e atteggiamenti da cavalleria rusticana, alla compare Alfio e compare Turiddu, Siamo siciliani, mica gente seria, semiseri.
Così è se vi pare.