Intervista al presidente della Commissione Urbanistica, Erio Buceti: “A breve ascolteremo sindaco e vice sindaco per avere chiarimenti. Per la zona Sud della città in ballo una riqualificazione immensa da 500 milioni di euro”
CATANIA – Da Corso Martiri della Libertà, e delle novità annunciate dal sindaco in relazione alla riqualificazione delle “fosse”, monumento all’immobilismo da oltre mezzo secolo, al Piano urbanistico generale, passando per quello del demanio marittimo e da quello commerciale. Sono tanti gli aspetti legati all’urbanistica che Catania attende da tempo di definire e regolamentare e che la Commissione consiliare al ramo affronterà nei prossimi tempi. Come ci spiega il presidente Erio Buceti.
Strade diverse per il Corso dei Martiri?
A cominciare proprio dall’affaire San Berillo che, a quanto pare, ha subito un altro stop. Proprio dalle pagine del QdS, infatti, il sindaco ha annunciato la possibilità di procedere per strade diverse da quelle tracciate dalla convenzione con i privati. Una “novità” che, però, la Commissione urbanistica conosce poco: per questo, a breve, ascolterà l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Paolo La Greca, insieme al direttore Biagio Bisignani.
La Commissione urbanistica non è al corrente
“Per capire cosa stia succedendo – afferma Buceti -. Non è una questione che nasce certamente oggi: erano stati individuati dei percorsi che, nel corso del tempo, sono stati modificati. Come Commissione urbanistica non siamo stati coinvolti: per questo abbiamo deciso di farci spiegare ogni cosa, proprio in relazione a quanto abbiamo appreso dalla stampa”.
Piano del demanio marittimo, ancora tutto fermo
Buceti spiega come l’argomento non sia mai stato discusso in Commissione in questa consiliatura, e come quanto apparso sui giornali, lo abbia sorpreso. “Proprio perché sono presidente della commissione urbanistica – dice – e in ragione di quanto dichiarato è necessario approfondire”. A breve, dunque, i consiglieri affronteranno l’argomento. Prima del chiarimento, il presidente non vuole sbottonarsi. Vuole evidenziare il lavoro portato avanti dalla Commissione urbanistica che ha già affrontato altri argomenti delicati relativi al futuro di Catania. Tra questi, il Piano del demanio marittimo, necessario anche alla luce della legislazione europea e della direttiva Bolkestein sulle concessioni.
“Ci siamo riuniti per visionare le carte – spiega Buceti -. In realtà, tutto è fermo a una delibera del 2019 a firma di Pogliese e dell’assessore Trantino, oggi primo cittadino. In quell’occasione – prosegue il consigliere – alla luce delle linee guida modificate dalla Regione e nel rispetto delle stesse, il Comune fece una delibera di Giunta che trasmise alla Regione, ivi compreso il Piano del demanio marittimo all’epoca predisposto. La Regione lo ritenne insufficiente, lo restituiti chiedendo integrazioni e modifiche”.
La richiesta avrebbe dovuto essere evasa dai commissari ad acta nominati nel frattempo ma, di fatto, la situazione è rimasta immutata. “Motivo per cui siamo a questo punto – sottolinea Buceti -. Nel frattempo, è intervenuta la Bolkestein e le direttive del Governo che ha prorogato la scadenza al 2025, fino a quando i comuni non avranno perfezionato e approvato il Pdm. A quel punto potranno essere indetti i bandi, ma ancora, sul soggetto che dovrebbe occuparsi delle procedure, non c’è chiarezza da parte della Regione, per cui oggi stiamo lavorando in base alle linee guida vigenti”.
E il Piano urbanistico a che punto è?
Buceti parla anche del Pua, il Piano urbanistico per la zona Sud di Catania. Un’opera faraonica che sembrava fosse tramontata ma che, in realtà, ritorna in discussione proprio con il Pdm. “Si tratta di una riqualificazione immensa – afferma ancora Buceti – il cui valore supera i 500 milioni di euro”. Ma anche sul Pua pare che non vi siano direttive e non è chiaro se c’è la possibilità che l’enorme Piano possa essere frazionato o come possa essere avviato. Non solo: “Dovranno essere avviate procedure espropriative che necessiteranno di fondi” – aggiunge.
A breve verrà affrontata la questione del Piano regolatore
Infine, ma non per questo meno importante, la Commissione a breve affronterà il nodo Piano regolatore, o Piano urbanistico come si chiama adesso. Insieme al Piano commerciale, la cui assenza sta di fatto interferendo con la programmazione urbanistica della città, con la nascita di numerose strutture di vendita, in alcuni casi su aree un tempo vincolate dal Prg. Come nel caso dell’Eurospin di via Sabato Martelli Castaldi.
Senza un Piano commerciale
“Fino a oggi, ahimè, probabilmente si è operato tenuto conto della legge ma senza la previsione di un piano commerciale – ammette Buceti -. Ne abbiamo discusso con l’assessore alle Attività produttive Giuseppe Gelsomino in Commissione, perché stiamo assistendo e abbiamo assistito a questa nascita disordinata di supermercati. Da una valutazione fatta, tutto questo è stato possibile in assenza del Piano commerciale. Relativamente al Pug, la Commissione ha già avviato i lavori. Ha convocato il sindaco e non solo l’assessore La Greca, per discutere di questo. Sarà chiesto quale sarà la tempistica per avviare le procedure per redigere il Piano Urbanistico Generale – conclude Buceti – quanto meno in relazione a quello che è di competenza del Comune di Catania”.