Sifus: "Rischio knock out per settore agro-silvo-pastorale in Sicilia"

“Il settore agro-silvo-pastorale a rischio in Sicilia”, la nota-denuncia della Sifus

“Il settore agro-silvo-pastorale a rischio in Sicilia”, la nota-denuncia della Sifus

Redazione  |
martedì 20 Febbraio 2024

Il sindacato dei Consorzi di Bonifica chiede "maggiore coraggio politico" contro un problema che riguarda un settore economico strategico per la Sicilia.

“Con la decisione di mantenere lo stato del ‘copia e incolla’ rispetto alla cronoprogrammazione delle attività consortili – tali e quali a quelle degli anni precedenti – Sammartino in Sicilia mette a knock out il settore agro-silvo-pastorale“: così esordisce Ernesto Abate, della Sifus Confali, in una nota sulle esigenze dei lavoratori del settore.

Dopo la “vittoria” sul turnover per i lavoratori dei Consorzi di Bonifica e la partecipazione alle manifestazioni al fianco degli agricoltori coinvolti nelle proteste dei trattori, l’associazione sindacale non si ferma e continua a rivendicare i diritti dei lavoratori del settore primario stremato dalla crisi.

Preoccupazione per il settore agro-silvo-pastorale in Sicilia

Si attende il giudizio di legittimità costituzionale in merito alla legge di stabilità finanziaria 2024 approvata e pubblicata in gurs n 3 del 31 gennaio 2024, in cui sono contenuti gli articoli 7 e 50 che riguardano rispettivamente le misure economiche relative per procedere al turnover nei Consorzi di Bonifica e alla equiparazione dei criteri stabiliti nel nuovo accordo Stato regione che sposta il beneficio di tale misura al 125% nel 2024 e 2025 e al 100% nel 2026. E il “timore” principale della Sifus è proprio per gli operatori del settore agro-silvo-pastorale.

“L’organo di controllo in questione è il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, risponderà entro 60 giorni e fino ad allora sarà mistero… poi, nel caso di accettazione, partirà l’iter stabilito dai decreti attuativi”.

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Continua la carenza di organico

Nella sua nota, il segretario Ernesto Abate fa luce sulla mancanza di personale: i Consorzi di Bonifica “hanno una carenza di organico di oltre 500 unità di lavoro professionali a tempo indeterminato” e “hanno a disposizione una platea di circa 800 lavoratori che lavorano una porzione dell’anno (3, 4, 6 mesi l’anno)”. Per la Sifus ” un dato oggettivo che i Consorzi di Bonifica rimarranno senza operatori in campo“.

“Altro che unità di crisi, in Sicilia non si vede luce in questo tunnel poiché manca l’unità di intenti e la capacità di investimento manageriale pronta a scommettersi”, aggiunge l’associazione sindacale, chiedendo “maggiore coraggio politico” per rispondere alle esigenze del settore agro-silvo-pastorale, che tra crisi e rincari da tempo è tra i più in difficoltà in Sicilia.

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