Proteste dei trattori, gli agricoltori: "Si rischia punto di non ritorno"

Protesta dei trattori, le richieste degli agricoltori alla politica: “Si rischia punto di non ritorno”

Daniele D'Alessandro

Protesta dei trattori, le richieste degli agricoltori alla politica: “Si rischia punto di non ritorno”

Simone Olivelli  |
mercoledì 14 Febbraio 2024

Le proteste degli agricoltori contro le politiche Ue e l'inerzia delle istituzioni italiane passano anche dai social e dal web

“Ci sono gli elementi che consentono di parlare di lotta sociale, e adesso, per evitare che si arrivi allo scontro, è necessario affrontare il tema dal punto di vista culturale”. Mentre in più punti della Sicilia i presidi degli agricoltori continuano ad andare avanti, anche di notte e pure dove le temperature scendono al di sotto dello zero, la protesta contro le politiche Ue e l’inerzia delle istituzioni italiane – nazionali e regionali – passa anche dal web. Non solo social, ma anche incontri on line. Come quello che ieri è stato organizzato dalle associazioni Simenza – Cumpagnìa Siciliana Sementi Contadine, Unione Allevatori Sicilia e Coordinamento Agroecologia Sicilia. Le tre realtà sono anche promotrici di una petizione che affronta le criticità che da anni mettono in ginocchio il settore. “Siamo quasi al punto di non ritorno”, hanno commentato i responsabili, sottolineando come il movimento non si senta rappresentato né dalla politica né dalle sigle sindacali.

Salvare il futuro

La petizione, che a una settimana dal lancio è stata sottoscritta da oltre 1200 persone, mette insieme una serie di richieste ritenute necessarie per garantire la tutela non solo dell’economia del settore primario ma anche degli ecosistemi e, di conseguenza, il futuro stesso della Sicilia e dei siciliani. “Stiamo chiedendo aiuto affinché il pensiero che sta alla base della protesta venga divulgato – ha detto l’avvocata Mariangela Cirrincione, di Simenza –. In tv si cerca di sminuire ciò che sta accadendo, strumentalizzando la possibile presenza di singoli soggetti magari con altri interessi per annullare la credibilità generale. Per questo abbiamo pensato di raccontare noi stessi le dinamiche che stanno dietro al movimento”.

Tra i problemi da affrontare in maniera tempestiva c’è la penuria di risorse alimentari per gli allevamenti: “Chiediamo l’intervento della Protezione civile per creare una rete di rifornimento di foraggio da destinare alle aziende zootecniche che fanno i conti con i danni causati dalla siccità”, hanno sottolineato gli organizzatori dell’incontro. A preoccupare i contadini è anche un problema che in Sicilia, nonostante alcuni interventi dei governi regionali, continuerebbe a essere sottovalutato: “Siamo invasi da cinghiali e daini, che causano ingenti danni alle coltivazioni. Serve un piano per il controllo della fauna selvatica”.

Le misure economiche

Diverse, invece, le richieste per contrastare la crisi di liquidità. Si va da interventi per rendere più veloci i pagamenti Agea alla cancellazione di Irpef e Imu, dal credito d’imposta sul gasolio agricolo al blocco delle compensazioni automatiche tra crediti Inps ed erogazioni pubbliche. Le critiche rivolte al governo regionale passano dalla richiesta di istituire un fondo di garanzia per le aziende che hanno a che fare con l’inefficienza degli uffici. Spazio poi al tema dei costi per l’assunzione dei lavoratori agricoli e alla richiesta di non trasferire i fondi per il biologico all’agricoltura integrata, un sistema che, pur rispettando l’ambiente, rappresenta un compromesso tra biologico e agricoltura tradizionale.

Sul fronte della tutela della proprietà, viene chiesto lo stralcio delle cartelle esattoriali, la sospensione delle vendite all’asta sotto il valore di mercato, ma anche l’adozione di misure che spingano i proprietari a non cedere i terreni a fronte delle proposte delle multinazionali delle rinnovabili: “Si sta depauperando il territorio, non solo sul fronte dell’autosufficienza alimentare. Lo spopolamento delle campagne è anche una concausa della riduzione della sicurezza in ampie porzioni dell’isola”.

Critiche all’Ue

Se le istituzioni nazionali restano nel mirino, l’origine dei problemi è individuata nelle decisioni prese a livello continentale. L’Unione europea è accusata di avere adottato politiche scellerate, da cui l’Italia, e dunque anche la Sicilia, devono difendersi. “Chiediamo il blocco della sperimentazione e dell’introduzione di cibi sintetici, insetti, ma anche lo stop di Eta e Ogm. Bisogna affermare il principio di precauzione”. Altrettanto necessarie sono ritenuti gli interventi sul fronte del contrasto all’ingresso di prodotti esteri con qualità inferiore agli standard europei – “si crea una concorrenza sleale, e così diventa impossibile continuare a stare sui campi” – ma anche maggiore razionalità nella gestione dei piani di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi negli allevamenti: “Nonostante i capi vengano controllati uno per uno, si finisce spesso per abbattere l’intero bestiame”.

La burocrazia

Tra i temi posti al centro dell’attenzione ci sono anche i rallentamenti che caratterizzano gli iter burocratici che le aziende agricole affrontano per condurre le proprie attività. Riferimenti anche ai centri di assistenza agricola (Caa), di recente finiti sotto la lente delle procure nell’ambito dell’inchiesta antimafia della Dda di Messina sulle frodi ai fondi Ue. “Chiediamo la liberalizzazione delle attività di validazione del fascicolo aziendale”, si legge nel testo della petizione. Alla Regione viene chiesto di fare di più sul fronte della redazione dei bandi regionali, che devono essere sottoscritti “senza postille scappatoia per la parte pubblica”, e di accelerare il percorso di approvazione del Piano agricolo regionale. “L’assessore (Sammartino, ndr) proprio oggi ci ha fatto sapere che lo stallo dovrebbe essere presto superato”, è la notizia comunicata dagli organizzatori.

La fiera Bio a Francoforte

I giorni più caldi finora della protesta dei trattori arrivano in concomitanza con la Biofarch, manifestazione internazionale dedicata al biologico e in corso di svolgimento a Francoforte. La Sicilia è presente con una quindicina di imprese del settore agroalimentare e la Regione ha dato il proprio contributo con 250mila euro, serviti a pagare i servizi logistico-operativi e la fornitura dell’area espositiva. Il contratto è stato stipulato con la NuernbergMesse Italia, filiale del gruppo che organizza l’evento in Germania.

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