Messina, presentato il nuovo questore Annino Gargano

Messina, presentato il nuovo questore Annino Gargano: “Sarà un banco di prova impegnativo”

Messina, presentato il nuovo questore Annino Gargano: “Sarà un banco di prova impegnativo”

Lina Bruno  |
mercoledì 21 Febbraio 2024

Tracciate le prime linee guida durante la conferenza stampa

Controllo del territorio, prevenzione, impegno per l’affermazione della legalità e il “volto umano della sua azione come stella polare”. Queste le linee guida tracciate ieri in conferenza stampa dal neo questore di Messina Annino Gargano insediatosi ufficialmente nella città dello Stretto dopo la nomina firmata da Vittorio Pisani.

“Ringrazio il capo della Polizia per la fiducia accordatami perché quella di Messina è certamente una sede prestigiosa, – ha detto Gargano – Mi ero sempre augurato di lavorare un giorno in Sicilia e quale migliore modo quello di farlo qui. So dai primi incontri avuti con dirigenti, funzionari e le rappresentanze sindacali che sarà un banco di prova impegnativo per il quale non lesinerò come fatto nelle altre sedi impegno, dedizione e determinazione per essere esclusivamente al sevizio dei cittadini. Porterò qua il modo di lavorare che mi ha sempre contraddistinto, tra cui stare veramente vicino alla gente, essere una istituzione credibile dove la credibilità si gioca sull’impegno quotidiano nelle piccole cose perché da lì si arriva alle grandi”.

Il nuovo questore

Annino Gargano 59 anni originario di Amalfi porta con sé una vasta esperienza nel campo della sicurezza pubblica. In servizio dal 1990, ha frequentato il corso quadriennale di formazione per commissari presso l’Istituto superiore di polizia di Roma. Dopo aver ricoperto ruoli chiave come vice dirigente della Squadra Mobile e dirigente delle Volanti alla Questura di Parma, Gargano ha diretto la Squadra Anticrimine del commissariato di Viareggio – Versilia,  la Squadra Mobile della Questura di Lucca, quindi a Genova per tre anni, prima di tornare in Puglia per assumere la guida della Squadra Mobile di Bari. E’ stato questore di Vibo Valentia fino al settembre 2020 e successivamente di Chieti fino all’aprile 2022 e dopo Brindisi.

E dunque un importante step professionale per Gargano  la città metropolitana di Messina, un’area di grande valenza con 108 Comuni e  otto commissariati. rilevanti sul piano del controllo del territorio, della vivibilità, della lotta alla criminalità. “Non conosco ancora nel dettaglio la realtà messinese ma cercherò di affrontare tutte le criticità che emergeranno al meglio – dice il questore che nella sua presentazione si è soffermato sulla bellezza dei luoghi dove si appresta ad operare – La priorità è l’impegno, la dedizione, la determinazione e fare in modo che la bella città di Messina sia sempre più il luogo dove il convivere civile sia più forte dove l’asticella da raggiungere è sempre più alta con i livelli di sicurezza che i cittadini si aspettano”.

Un compito complesso

Poi c’è la complessità della Provincia con la sua mappa variegata della criminalità organizzata. “L’impegno deve essere importante – dice il questore – più sono lontani gli uffici di polizia e le articolazioni staccate sul territorio, maggiore  dovrà essere, da parte dell’istituzione che rappresento, la presenza: una presenza  che sia concreta, credibile, costante nella quotidianità per i mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

Controllo del territorio e prevenzione vuol dire anche prestare la massima attenzione al disagio giovanile che dopo il Covid è aumentato, alla movida del fine settimana a volte violenta, al crescere degli episodi di furti e rapine, insomma a tutti quei fenomeni che destano allarme. Gargano non si dice preoccupato per la situazione messinese dove si registra un incremento aumento di episodi violenti con al centro minori.

“Una situazione generalizzata, -dice – che non riguarda solo Messina, bisogna puntare sulla prevenzione, parlare con i ragazzi usando il loro linguaggio, utilizzare strumenti per arginare episodi più gravi (e tra questi il Daspo Willy) che si sono rivelati efficaci. Il fenomeno è complesso – continua il Questore, – ogni istituzione deve fare la sua parte nell’ambito di una sicurezza partecipata”.

Gargano ha ricordato la sua provenienza dal mondo  cattolico, l’importanza di coltivare alcuni valori, rafforzarli attraverso attività e momenti di aggregazione formativi verso cui attrarre i giovani. Centrale anche il dialogo con gli studenti delle scuole: “Incontrerò con il mio personale i ragazzi, – conclude Gargano – dirò ai giovani che sono uno di loro”.

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