Il sistema si sarebbe avvalso della complicità di quattro commercianti, due pakistani e due afghani.
La Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa allo Stato di 104 percettori del Reddito di cittadinanza. L’accusa è quella di simulare acquisti utilizzando la tessera del sussidio come un Bancomat.
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Secondo l’accusa i titolari di quattro negozi compiacenti, invece di vendere prodotti, avrebbero dato loro soldi contanti e in cambio avrebbero trattenuto il 10-15% della somma spesa.
La complicità di quattro commercianti
Sono 153 i capi di imputazione contestati nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore agli imputati dal sostituto Stefano Salicano e vistata dal procuratore aggiunto Santo Roberto Condorelli. Il procedimento è stato incardinato su indagini dell’operazione Cash point della Digos della Questura di Caltanissetta. Il sistema, è la tesi dell’accusa, si sarebbe avvalso della complicità di quattro commercianti, due pakistani e due afghani, e in tre mesi avrebbe avuto un giro complessivo di soldi stimato in 125 mila euro.
L’inchiesta sull’uso del Reddito di cittadinanza
Agli atti dell’inchiesta sono confluite anche riprese video di esercizi commerciali e di controlli incrociati con Inps, Poste a banche. Nel procedimento tratta anche la posizione di 25 stranieri che avrebbero dichiarato il falso pur di ottenere il Reddito di cittadinanza. Il gip Graziella Luparello ha fissato l’udienza preliminare per il 17 giugno prossimo.