Don Vincenzo Sorce, Ottavio Rizza, Rosario Assunto e, in fase di proposta, la contessa Adelasia di Adernò. Questi sono alcuni dei nomi che prenderanno alcune delle strade e delle zone della città
CALTANISSETTA – Nuova toponomastica in città. Numerose le vie che saranno intitolate ad altrettanti nisseni che hanno dato lustro alla città o che si sono impegnati per la cittadinanza.
Tra questi don Vincenzo Sorce, fondatore dell’Associazione Casa Rosetta, a cui sarà intitola la strada di viale della Regione che, costeggiando l’ex caserma capitano Franco, dà accesso alla comunità di villa Ascione che da oltre quarant’anni opera al recupero delle dipendenze patologiche. L’intitolazione della strada è stata deliberata dalla Giunta comunale che ha accolto la proposta avanzata dall’attuale presidente di Casa Rosetta Giorgio De Cristoforo. “La Giunta – si legge nella delibera – ha deciso di dare riconoscimento all’illustre religioso Vincenzo Sorce che ha fondato nel 1985 l’associazione Casa famiglia Rosetta, per l’aiuto, la cura, la riabilitazione di persone fragili, disabili, emarginate, dipendenti patologiche da droga, ed ha anche fondato un’associazione figlia in Brasile (città di Porto Velho, Rondonia) che opera pure per la riabilitazione di disabili e il trattamento delle tossicodipendenze ed, inoltre, una missione in Africa (città di Tanga, Tanzania), che accoglie bambini disabili o sieropositivi dalla nascita, orfani o in situazione di grave disagio familiare”. Don Vincenzo, nato a Serradifalco e scomparso il 4 marzo 2019, è stato anche docente nella facoltà teologica di Palermo e benemerito testimone di solidarietà, di carità cristiana, di sostegno delle persone in difficoltà. La delibera di intitolazione della strada diventerà quindi esecutiva, con l’apposizione di una targa toponomastica appena la Prefettura darà il prescritto nulla osta e saranno anche compiuti gli ulteriori adempimenti amministrativi.
Sarà invece intitolato a Ottavio Rizza, perito minerario ed ex sindaco di Caltanissetta, il tratto di strada compreso tra via Nino Savarese e via Libertà. La richiesta è stata avanzata dal nipote del famoso perito minerario nisseno morto il 12 agosto del 2012. Sindaco dal 25 giugno 1956 al 5 aprile 1957, nonché per molti anni assessore comunale, assessore provinciale e consigliere comunale. Nel 1944 fece parte, nella qualità di assessore comunale, della prima Giunta comunale di Caltanissetta nella sindacatura di Enrico Porrello. Nel periodo compreso tra il 12 febbraio 1973 ed il 30 giugno 1975 ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Istituto autonomo case popolari di Caltanissetta inoltre ha ricevuto l’onorificenza di commendatore della Repubblica Italiana, preceduta anche dall’onorificenza di cavaliere della Repubblica. La motivazione principale per la quale il perito minerario nisseno Ottavio Rizza è meritevole dell’intitolazione di una via cittadina nella propria città è il gesto eroico di cui si rese protagonista il 26 aprile 1962 nella miniera di salgemma “Sacchitello Cardillo”, nel territorio di Racalmuto (AG), salvando tante vite umane a seguito della tragedia avvenuta.
Il parco urbano “Balate” sarà invece intitolato al filosofo nisseno Rosario Assunto. La richiesta è pervenuta dall’associazione dedicata all’illustre nisseno nato a Caltanissetta nel 1915, filosofo dell’estetica del giardino, iniziatore in Italia dell’estetica del paesaggio, raffinatissimo e colto pensatore, autore di numerosi studi di estetica teorica, è stato docente di Estetica all’Università di Urbino e titolare di cattedra di Storia della Filosofia italiana presso la facoltà di Magistero dell’Università di Roma “La Sapienza”.
L’Associazione Alchimia ha invece proposto all’amministrazione comunale l’intitolazione alla contessa Adelasia di Adernò del piazzale d’accesso al cimitero monumentale della città e prospiciente la fiancata laterale della chiesa di Santa Maria degli Angeli. Dopo la morte del fratello Ruggero, le vennero assegnate dalla corte normanna alcune terre presso Paternò, Aidone e Caltanissetta. Adelasia morì a Caltanissetta nel 1150 e venne seppellita nel castello di Pietrarossa. La contessa Adelasia non riuscì a vedere la consacrazione dell’Abbazia di Santo Spirito, avvenuta tre anni dopo la sua morte. La contessa Luisa Moncada ordinò di trasferire i resti mortali di Adelasia, rinvenuti nel crollo del secolo XVI, nella chiesa di San Domenico, ubicata nello stesso quartiere ma oggi non se ne conservano né lapide né altre tracce materiali. Lo stesso nome della città Caltanissetta viene spesso ricondotto complessivamente ad una base araba, nel composto qal’at + an-nis? ‘la rocca delle donne’ (se non fosse che il nome Nissa è precedente alla presenza araba in Sicilia e non ha ad oggi nessuna proposta di etimo remoto) e Adelasia è l’unica figura storica di donna, riconducibile con certezza alla rocca del castello.