Cassa integrazione, la Sicilia in controtendenza rispetto al resto d’Italia - QdS

Cassa integrazione, la Sicilia in controtendenza rispetto al resto d’Italia

Cassa integrazione, la Sicilia in controtendenza rispetto al resto d’Italia

giovedì 09 Maggio 2024

I dati relativi all’inizio del 2024 mostrano un quadro molto diverso tra le varie regioni del Paese. Ordinaria, straordinaria e in deroga: riduzioni evidenti su tutte le tipologie previste

PALERMO – Un inizio d’anno che vede una netta diminuzione dell’uso degli ammortizzatori sociali in Sicilia. In tutte le categorie analizzate dall’Inps, i valori siciliani sono in controtendenza con l’andamento nazionale. A partire dalla Cassa integrazione ordinaria.

A gennaio quasi 142mila ore di Cassa integrazione

A gennaio scorso sono state autorizzate quasi 142 mila ore di Cigo, il 42,9% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. Nella Penisola, al contrario, è stata registrata una crescita del 44,4%. In particolare, le ore sono cresciute del 1.658% in Lombardia e in Emilia Romagna al +208%. Riduzioni importanti come quella siciliana sono state registrate in Sardegna, al -77,9%, e in Molise, al -83,3%. Nel caso della Cig straordinaria, la riduzione isolana è ancora più marcata: nel primo mese del 2024 sono state autorizzate quasi 400 mila ore, con una riduzione del 69,9% rispetto all’anno prima. In Italia, invece, i numeri si sono mantenuti sostanzialmente stabili. Aumenti stratosferici hanno riguardato il Trentino Alto Adige, in cui le ore sono aumentate del 912%, e in Abruzzo, al +1.851%. Al contrario, riduzioni nette si segnalano in Toscana, al -71,80%, e Basilicata, al -98,4%.

Per quanto riguarda la Cig in deroga, addirittura, in Sicilia dopo il 2023 non è stata autorizzata neanche un’ora, mentre nell’intero Paese i numeri si sono quintuplicati. Si tratta però di un caso particolare. Infatti, moltissime regioni hanno segnato zero ore al loro attivo, mentre Campania e Puglia raccolgono la maggior parte delle ore autorizzate, seguite dal Lazio con appena 200 ore, e una riduzione del 48,6% rispetto all’anno precedente.

In ultimo, i Fondi di solidarietà, le cui ore sono scese del 94,70%. Anche la Penisola segna una contrazione delle ore, ma soltanto del 34,6%. In totale, le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate in Italia nello scorso mese di gennaio sono state 49,1 milioni, il 68,6% in più rispetto al precedente mese di dicembre, quando erano state 29,1 milioni, ed il 16,8% in più rispetto a gennaio 2023, nel corso del quale erano state autorizzate 42 milioni di ore.

Diverse tipologie di Cassa integrazione

Le diverse tipologie di Cassa integrazione sono pensate per differenti casi e possibilità: la Cig ordinaria si può richiedere in caso di mancanza di commesse, fine del cantiere o del lavoro, mancanza di materie prime, eventi meteo e non prevedibili (incendi, alluvioni, ecc…), manutenzione straordinaria. La Cig straordinaria è, invece, un ammortizzatore sociale che interviene a sostegno di imprese e lavoratori in possesso di determinati requisiti e al presentarsi di precise condizioni di difficoltà o di sospensione temporanea del lavoro a fronte di eventi strutturali, ristrutturazione aziendale o ricorso a contratti di solidarietà. Possono accedervi solo le aziende con più di 15 dipendenti, operanti in settori specifici (industria, manifattura, edilizia, artigianato, servizi di pulizia, mensa, ristorazione, vigilanza, ecc…). La Cig in deroga si applica a tutte le imprese che, per loro connotazione, non possono accedere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria oppure ne hanno già usufruito, quindi in condizioni di eccezionalità, introdotta in via sperimentale e prorogata di anno in anno.

Infine, il Fondo di solidarietà è un ammortizzatore sociale previsto dalla legge italiana e disciplinato dagli articoli 26 e seguenti del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148. È uno strumento volto a sostenere il reddito dei dipendenti nel caso in cui si verifichi una sospensione temporanea o cessazione definitiva dell’attività lavorativa di imprese che appartengono a settori produttivi non coperti dalla normativa ordinaria relativa alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria.

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