Gli accosti che sono stati inaugurati ieri a Gela, miglioreranno la sicurezza portuale. L’obiettivo, da tempo atteso, è stato raggiunto grazie alla sinergia tra istituzioni, Eni e aziende private
GELA – Inaugurati i tre nuovi accosti alla diga foranea del Porto Isola. La diga foranea di Gela è una delle più grandi d’Italia, costruita negli anni Sessanta con la nascita del Petrolchimico, era stata gravemente danneggiata nei primi anni del duemila da diverse mareggiate e resa praticamente inutilizzabile nel 2004 da una mareggiata che la distrusse costringendo alla chiusura il Porto Isola.
Inaugurati i tre nuovi approdi alla diga foranea di Gela
Gli approdi serviranno per migliorare la sicurezza portuale, in una situazione generale che a livello infrastrutturale, sul territorio, è decisamente precaria. Presenti all’inaugurazione il prefetto di Caltanissetta, Chiara Armenia, il presidente della Bioraffineria Eni di Gela, Walter Rizzi, il primo cittadino di Gela, Lucio Greco, il comandante della Capitaneria di Porto di Gela, Lorenzo Masci, che insieme alla stampa ed alle autorità civili e militari hanno raggiunto la diga a bordo di natanti messi a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Gela e dalle aziende dei servizi portuali.
“Mi sono sempre interessata di questa struttura portuale – ha dichiarato il prefetto di Caltanissetta -. Questa diga consentirà a tante navi che prima non potevano farlo di attraccare a Gela piuttosto che a Pozzallo o altrove. Sono sicura che con la sinergia di tutti si potranno raggiungere altri importanti risultati nel sistema portuale. Questo è un miglioramento concreto. Sarà fondamentale risolvere anche il problema dell’insabbiamento del porto”.
Sinergia delle istituzioni, di Eni e delle aziende private
Un obiettivo raggiunto con la sinergia delle istituzioni, di Eni e delle aziende private. Ciascuno ha fatto propria parte. “Tutti hanno fatto la loro parte – ha detto dal canto suo Rizzi -. Abbiamo coinvolto società e nuovi investimenti, trovato spazi e contribuiti. C’era la necessità di creare approdi sicuri anche per eventuali imbarcazioni in difficoltà senza aver il bisogno di spostarsi in altri porti limitrofi. Siamo riusciti a realizzare questo progetto grazie anche agli investimenti in corso a Gela da parte di Eni, ad iniziare dalla realizzazione degli impianti di produzione del Biojet nella bioraffinera, fino alla realizzazione dei pozzi offshore Argo e Cassiopea il cui gas naturale estratto, una volta trattato, verrà immesso nella rete di distribuzione di consumo nazionale. Auguriamoci che sia solo l’inizio!”.
In una città che ha il porto rifugio insabbiato, questa opera realizzata su un’area che è stata riqualificata, è una boccata d’ossigeno per le navi di ogni tipo che hanno necessità di fare approdo a Gela. Un intervento che non risolve i problemi portuali atavici, ma porta un concreto miglioramento.
Dal 2004 non c’erano interventi sulla portualità locale
“Dal 2004 non c’erano interventi sulla portualità locale – ha sottolineato il sindaco di Gela -. Questi approdi sono il primo passo per rilanciare un pezzo di economia del nostro territorio. Speriamo che con il passaggio di tutta la portualità di Gela e di Licata all’Autorità di sistema si possa migliorare tutto il sistema portuale. È un risultato importante, un grosso passo avanti per il futuro. Continuerò con impegno civile anche non da sindaco per il bene della città di Gela”.
Questi lavori migliorano anche la sicurezza di chi si trova in mare dalle parti di Gela ed è in difficoltà. “Tutti hanno dato il loro contributo – ha precisato il Capitano di Fregata Masci -. Ci siamo adoperati tanto per questa diga. Non avevamo nessun posto di ormeggio a Gela e a causa del maltempo molte imbarcazioni erano costrette ad andare via, in altri porti, con conseguenti costi di tempo e di denaro enormi. Un momento importante perché i mezzi nautici che a vario titolo scaleranno il porto di Gela avranno la possibilità di lavorare e di avere un ormeggio sicuro direttamente in loco senza bisogno di spostarsi su i compartimenti o circondari limitrofi, quali Licata o Pozzallo”.