In volo sopra i giacimenti Argo e Cassiopea. Così la Sicilia diventerà uno “snodo” del gas - QdS

In volo sopra i giacimenti Argo e Cassiopea. Così la Sicilia diventerà uno “snodo” del gas

redazione

In volo sopra i giacimenti Argo e Cassiopea. Così la Sicilia diventerà uno “snodo” del gas

Biagio Tinghino  |
mercoledì 27 Marzo 2024
Donatella Stocchi e Alina Pomar

Anche il QdS a bordo della nave “Saipem 10.000” impegnata a condurre le fasi di perforazione dei quattro pozzi collegati con una condotta sottomarina al nuovo impianto di trattamento della Bioraffineria di Gela

Dal nostro inviato Biagio Tinghino

Il progetto “Argo e Cassiopea” di Enimed va avanti e ieri il Quotidiano di Sicilia ha avuto modo di visitare la nave “Saipem 10.000” attualmente impegnata nello sviluppo dei campi a gas nel Canale di Sicilia. Il progetto rientra nel protocollo d’intesa firmato nel 2014 che riguarda la riconversione industriale del sito gelese. Già due pozzi sottomarini sono stati trivellati e ieri sono iniziate le operazioni per il pozzo Cassiopea 2 che si trova a dodici km dalla costa di Licata. I quattro pozzi sono collegati da 60 chilometri di condotta sottomarina e il gas arriverà al nuovo impianto di trattamento all’interno della Bioraffineria di Gela.

In elicottero per raggiungere la Saipem 10.000

Partenza, la mattina, dalla pista del centro direzionale Enimed di Ponte Olivo, a Gela, a bordo di un elicottero. Riuniti in una delle sale del centro direzionale, si procede con la vestizione. Indossata la tuta e calzate le scarpe, veniamo pesati per stabilire il bilanciamento ottimale sull’elicottero. Prima di partire, è il momento di un brief sulla sicurezza in volo. Saliamo a bordo dell’elicottero Leonardo AW139 per raggiungere la Saipem 10.000 situata a 28 miglia, 12 miglia dalla costa gelese, quota di volo 1500 piedi per una durata di circa 15 minuti.

Atterrati sulla nave, veniamo accolti dal comandante Gennaro Palombo che ci ha illustrato tutte le norme di sicurezza di bordo. Raggiungiamo la sala conferenze della nave in cui ci aspettano Alina Pomar, amministratore delegato e presidente di Enimed, Elisa Valgimigli, responsabile progetto Argo Cassiopea, Donatella Stocchi, responsabile delle operazioni di perforazione, Eugenio Basaldella, responsabile Cassiopea per Saipem.

EniMed è la società di Eni che gestisce la produzione degli idrocarburi

“Eni Mediterranea Idrocarburi (EniMed) è la società di Eni che gestisce le attività di produzione e trattamento di idrocarburi in Sicilia – ha spiegato Alina Pomar -. EniMed opera con avanzate tecnologie mirate all’efficienza dei processi tecnici e alla salvaguardia dell’ambiente, nonché alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. Dal Centro Direzionale di Gela sono indirizzate e coordinate le operazioni di quattro Centri Olio, tre piattaforme offshore e tre centrali gas distribuite sul territorio siciliano. In linea con la strategia di Eni di valorizzazione del gas naturale come fonte energetica a basse emissioni, con il Protocollo d’Intesa 2014, Eni ha siglato il suo impegno concreto nel programma di transizione energetica, avviando il progetto di sviluppo dei giacimenti a gas di Argo e Cassiopea”.

Il Progetto prevede la realizzazione di quattro pozzi sottomarini e di un impianto di ricezione, trattamento e compressione del gas naturale – ha continuato Pomar -. L’impianto che riceverà il gas naturale estratto dai pozzi sorgerà all’interno della Bioraffineria di Gela, secondo un meccanismo di riqualifica e riuso delle medesime aree industriali afferenti alla Bioraffineria stessa. Il gas naturale estratto, una volta trattato, verrà immesso nella rete di distribuzione di consumo nazionale. Le riserve sono stimate in circa dieci miliardi di metri cubi di gas e la produzione annuale di picco supererà il miliardo di metri cubi di gas, contribuendo dunque al fabbisogno nazionale. Il progetto è entrato nella fase esecutiva a luglio 2022, dal maggio 2023 sono in corso le attività realizzative a mare e da novembre 2023 è stata avviata la campagna di perforazione e completamento dei pozzi sottomarini con l’arrivo della nave Saipem 10000. Il progetto vedrà la sua piena realizzazione e messa in produzione nell’estate 2024”.

“L’estrazione dai campi offshore Argo e Cassiopea avverrà tramite uno sviluppo interamente sottomarino senza emissioni e senza impatti visivi – ha detto dal canto suo Elisa Valgimigli -. Il gas arriverà al nuovo impianto di trattamento all’interno dell’area della Bioraffineria di Gela tramite una linea sottomarina di 60 km di lunghezza. I punti di forza del progetto e benefici per il territorio sono molteplici. Intanto il progetto Argo Cassiopea è all’avanguardia in termini di sostenibilità ambientale infatti non si ha nessun impatto visivo, nessuno scarico a mare e impatti emissivi totalmente compensati. Il progetto presenta emissioni prossime allo zero e l’installazione dedicata di 3,6 MWp di pannelli fotovoltaici consentirà di raggiungere la carbon neutrality per le emissioni Scopo 1 e 2”.
“Inoltre si lavora in sinergia con la Bioraffineria di Gela, riqualificando l’area industriale, risanando e riutilizzando le aree dismesse – ha proseguito Valgimigli -. Va considerata anche la valorizzazione del territorio: investimenti nell’area, impatti positivi sull’occupazione e valorizzazione dell’indotto locale sia nella fase di costruzione sia operativa, nonché attrazione di ulteriori investimenti. Il progetto Argo-Cassiopea prevede investimenti per circa 900 milioni di euro”.

Donatella Stocchi ha illustrato gli interventi effettuati durante le fasi della realizzazione del progetto con una base logistica realizzata a Porto Empedocle, un’altra base di intervento a Trapani e lavori in corso lungo la vecchia condotta di raffreddamento della raffineria di Gela (verrà sostituita con quella per portare il gas all’interno del sito industriale) e l’impianto per trattare il gas.

Eugenio Basaldella ha descritto le caratteristiche tecniche della Saipem 10.000 che ha operato in gran parte delle principali aree geografiche, dal Mediterraneo al sud Atlantico, fino all’Australia e Timor Est. Oltre 170 pozzi perforati e inoltre nel 2001 ha raggiunto un record mondiale di perforazione in acque ultra profonde (2791 metri).

Nel Canale di Sicilia le riserve di gas naturale, fonte energetica chiave per la transizione, non si limitano ad Argo e Cassiopea. Nell’area esiste, infatti, un ulteriore potenziale esplorativo che potrebbe portare in dote ulteriori risorse di gas per circa 8-10 miliardi di metri cubi, sviluppabili a fronte di ulteriori investimenti sul territorio. Tra queste risorse, segnaliamo in particolare il campo di Panda e i temi esplorativi di Gemini, Centauro e Vela (Eni 60%, Energean 40%) nel Canale di Sicilia in sinergia con il Progetto Cassiopea.

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