Sindaci e produttori della provincia sul piede di guerra: “Rischiamo di perdere tutto il raccolto”. La protesta per chiedere alle autorità di autorizzare l’uso dell’acqua della diga Castello
Un sit-in di protesta presso la diga Castello per far sentire la voce degli agricoltori, alla quale hanno partecipato i sindaci del comprensorio agricolo di Ribera, che comprende anche i comuni di Alessandria della Rocca, Burgio, Caltabellotta, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montallegro, Lucca Sicula, Santo Stefano Quisquina e Villafranca Sicula, per chiedere alle autorità preposte di autorizzare l’uso di parte della dotazione idrica della diga Castello ai fini irrigui.ù
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Le parole di Milko Cinà, sindaco di Bivona
Il sindaco di Bivona Milko Cinà è intervenuto a sostegno della manifestazione: “Gli agricoltori, pilastri della nostra comunità, lottano disperatamente per mantenere viva la nostra terra e le nostre colture. L’acqua, risorsa vitale per le nostre campagne, scarseggia in modo preoccupante e si compromette il lavoro di intere generazioni e la sopravvivenza delle famiglie che dipendono dall’agricoltura”.
Oggi ci troviamo a fronteggiare una crisi idrica che sta mettendo in ginocchio produttori e agricoltori, mettendo a rischio non solo i raccolti, ma anche l’intero tessuto economico e sociale di Bivona e di tutto il comprensorio.
Le parole di Matteo Ruvolo, sindaco Ribera
“I nostri agricoltori – ha dichiarato il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo – non possono aspettare i tempi della burocrazia regionale, hanno bisogno delle irrigazioni di soccorso immediatamente”. Preoccupazione è stata ribadita dai produttori della pesca di Bivona Igp, prodotto dell’eccellenza agroalimentare dei Monti Sicani, che hanno annunciato nei giorni scorsi il diradamento forzato delle piante, che comporterà una riduzione dell’80% del raccolto. “E’ un vero peccato – ha spiegato – Pasquale Mortillaro, uno dei circa cento produttori di pesca di Bivona. Ma è un’operazione necessaria, che speriamo servirà ad alleggerire gli alberi di pesco, confidando che sopravvivano e che possano mantenere la produttività nel momento in cui questa emergenza idrica sarà cessata”.
I manifestanti si sono dati appuntamento a venerdì mattina, quando si recheranno a Palermo, proprio davanti la sede dell’assessorato regionale all’Energia e alle Acque, per portare avanti un nuovo presidio di protesta.