Crisi idrica a Messina: “Intervenire nelle zone più disagiate” - QdS

Crisi idrica a Messina: “Intervenire nelle zone più disagiate”

Crisi idrica a Messina: “Intervenire nelle zone più disagiate”

venerdì 05 Luglio 2024

Durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale, cui ha preso parte anche l’Amam, è stato deciso di dare priorità ai quartieri storicamente più critici. Il sindaco Basile: “Faremo di più, ma il territorio regge”

MESSINA – Da una parte gli sforzi dell’Amministrazione comunale per affrontare la crisi idrica, riconosciuti anche dalle opposizioni; dall’altra le proteste dei cittadini delle zone più penalizzate e le critiche all’esecutivo di pezzi di Pd e associazionismo.

Secondo il Pd non si è lavorato abbastanza per ridurre le dispersioni

Per questi ultimi non si è lavorato abbastanza per ridurre le dispersioni nella condotta. E’ il clima che emerge dopo la seduta straordinaria di Consiglio e un’assemblea pubblica organizzata dal circolo Pd della IV municipalità. In Aula, evidentemente, alcune istanze non si sentono rappresentate, c’è quindi un tentativo di dibattito all’esterno, che va però oltre l’operato dell’Ente locale, perché l’emergenza siccità coinvolge l’intera regione. Il sindaco Federico Basile promette ulteriori azioni e impegni finanziari.

“Abbiamo intenzione – ha dichiarato Basile – di destinare una quota finanziaria, che non ci è stata garantita dalla Regione, ma che siamo stati capaci di trovare. Metteremo un milione di euro per il supporto agli interventi necessari per mitigare la crisi idrica nelle zone con maggiore disagio. È già successo nel periodo dell’emergenza Covid, con l’Amministrazione De Luca”.

Durante il Consiglio, Basile aveva sottolineato come dal 2018 l’obiettivo prefissato fosse acqua h24: “per questo abbiamo lavorato e stiamo continuando a lavorare. Abbiamo un piano di progettazione per 80 milioni di euro. È chiaro, però, che Regione e Governo devono fare la loro parte. Ci servono i fondi. Oggi Messina, rispetto ad un quadro di sofferenza idrica generalizzata, sta reggendo”. “Se Messina riesce, – ha aggiunto il sindaco – nonostante tutto, a garantire l’erogazione idrica alla città, è perché abbiamo messo in campo una serie di interventi che oggi ci mettono in una condizione di sostanziale equilibrio. E stiamo lavorando per mitigare i disagi delle zone maggiormente colpite dalla crisi”.

Mancanze del governo regionale e nazionale

“La mozione – ha concluso Basile – proposta in aula dal Pd sostanzialmente ci vede dalla stessa parte. Mi fa dunque piacere vedere che il Partito democratico, così come il centro destra, che ha poi sottoscritto la mozione, condividano la nostra azione amministrativa. Il comune di Messina farà di più, sopperirà alle mancanze del governo regionale e nazionale intervenendo con proprie risorse per tutti quegli interventi che saranno necessari”.

La presidente Amam Loredana Bonasera è entrata nel dettaglio tecnico degli interventi: “L’attività di monitoraggio – ha dichiarato – delle falde acquifere ci ha consentito di cogliere immediatamente un abbassamento nel tempo dell’approvvigionamento idrico, facendo scattare un piano di interventi mirati, ancora prima dell’emanazione dell’ordinanza regionale. Infatti, il livello della falda Fiumefreddo nel periodo gennaio-aprile 2024, che già nel 2023 si era ridotto di circa 70 cm, ha subìto un ulteriore abbassamento”. “

“Già a settembre 2023 – ha aggiunto Bonasera – abbiamo avviato la pulizia straordinaria delle sorgive. Sono stati eseguiti interventi sui pozzi cittadini di efficientamento, recuperando circa 28 litri/s. Abbiamo proceduto con la riparazione delle condotte e, durante i 6 distacchi programmati da novembre a maggio, sono state effettuate diverse riparazioni di condotte per efficientare la rete, recuperando circa 20 l/s. A febbraio 2024, il sindaco ha richiesto con urgenza al Prefetto l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato all’individuazione di proposte e soluzioni necessarie. Si è dato avvio alla ricerca idrica nella zona nord con ricognizione di eventuali pozzi esistenti”.

Sono stati anche esposti gli interventi che saranno avviati e quelli che sono in fase di valutazione. Il Project financing per il dissalatore è in fase di valutazione. L’Amam ha richiesto disponibilità di navi cisterne, qualora fosse necessario. Si sta procedendo al riuso dell’acqua dei depuratori di Mili e San Saba e dell’acqua “fine corsa” delle fontane per scopi irrigui e antincendio. Il verde cittadino verrà curato con autobotte e acqua non potabile della Messina servizi. Per i distretti che oggi hanno meno di 5 ore di erogazione giornaliera di acqua, – è stato precisato- si procederà con interventi mirati e autobotti a sostegno. È pronta anche l’attivazione del Coc.

In città, delle 94 aree di distribuzione, solo 7 registrano un’erogazione inferiore a 5 ore giornaliere. Nelle restanti zone, la media di distribuzione è scesa dalle precedenti 18 ore a 13-14 ore, ma rimane più alta rispetto ad altre città siciliane. In 41 distretti l’erogazione è garantita tra le 15 e le 24 ore, in 11 distretti tra le 11 e le 15 ore, e in 34 distretti tra le 5 e le 10 ore. I maggiori disagi si registrano nei quartieri storicamente critici, sui quali- viene assicurato- l’azione amministrativa si sta concentrando.

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