Mentre la sanità nell'isola vive in una perenne situazione di difficoltà, il nuovo piano di interventi prevede nuove proroghe tra il 2025 e il 2026
La Corte dei Conti ha acceso i fari sul piano Covid in Sicilia, che già a partire dal 2021 avrebbe dovuto garantire la creazione di 571 nuovi posti letto in terapia intensiva e altri 29 tra vecchie e nuove sedi del pronto soccorso. L’importo iniziale per questi lavori era di 229 milioni (123 milioni provenienti dallo Stato e altri 106 milioni dalla Regione). Il piano era stato redatto dall’ex presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Oggi a distanza di tre anni solamente il 60% di queste opere è stato completato e ci sono evidenti difficoltà per il restante 40%. In queste ultime settimane sono stati emanati numerosi decreti ingiuntivi da parte delle aziende che hanno lavorato agli appalti, che segnalano la mancata retribuzione. Un provvedimento che potrebbe costare alla Regione decine di milioni.
Piano Covid in ritardo negli ospedali siciliani, l’inchiesta della Corte dei Conti
Inoltre anche la magistratura contabile, tramite la Corte dei Conti, ha aperto un’inchiesta sul caso, chiedendo all’assessorato alla Sanità una relazione lunga e dettagliata in merito all’attuazione del piano Covid. La Guardia di Finanza, sempre su mandato della Corte dei Conti, ha chiesto una ulteriore documentazione sugli interventi incompleti.
Piano Covid in ritardo negli ospedali siciliani, spesa aggiuntiva di 70 milioni
Nonostante i procedimenti in corso, la Regione si sta muovendo ugualmente per cercare di portare a termine i lavori rimanenti, ma questo comporta una spesa aggiuntiva di 70 milioni. Il piano Covid approvato durante la pandemia aveva lo scopo di fronteggiare la terza ondata del virus, ma il termine è stato man mano prorogato, fino ad arrivare alla recente firma del decreto da parte dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, che impegna appunto 70 milioni in più del previsto con la riscrittura del piano di interventi da realizzare. Su questo punto è stato inoltre firmato un accordo tra il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e la premier Giorgia Meloni, con la spesa finale che, considerando ulteriori donazioni, raggiunge la cifra complessiva di 315 milioni di euro.
Piano Covid in ritardo negli ospedali siciliani, le nuove scadenze
Il nuovo calendario degli appalti prevede adesso una scadenza al 31 dicembre 2025, ma in alcuni casi si potrebbe arrivare anche alla primavera del 2026, esattamente con cinque anni di ritardo rispetto alla predisposizione iniziale del piano. Nello specifico, in merito all’ampliamento del pronto soccorso e alla realizzazione dei nuovi padiglioni, le previsioni indicano almeno un anno e mezzo di proroga dei lavori. Entro il 2025, salvo imprevisti, si dovrebbe arrivare al completamento dei lavori nei presidi di Agrigento, Sciacca, Caltagirone, Milazzo, Palermo e Siracusa. Sarà invece necessario attendere il 2026 per la realizzazione dei nuovi reparti di emergenza a Marsala, Ragusa, Catania e Palermo.
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