Tra le novità fiscali più rilevanti per il 2025 vi è il concordato preventivo biennale: ecco come funziona e chi potrà accedervi
Una delle novità più importanti dal punto di vista fiscale, se non addirittura la più importante per il 2024, è rappresentata dal concordato preventivo biennale (Cpb). Giunti ormai a fine settembre ancora non si riesce a definire bene come funzionerà e i reali vantaggi per i contribuenti che decidono di aderire. L’ultima novità annunciata è la possibilità per chi aderisce di ottenere una sorta di rottamazione, da molti definita un vero condono tombale, per gli anni di imposta 2018-2022.
Cos’è il concordato preventivo biennale
Il concordato preventivo biennale si applica ai redditi 2024-2025: nella proposta di modifica, però, è prevista una sanatoria per i redditi prodotti nel quadriennio precedente 2018-2022 con particolare attenzione agli anni 2020-2021 caratterizzati dal Covid. Ai contribuenti che decidono di aderire al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024 viene offerta la possibilità di evitare controlli fiscali per gli anni di imposta precedenti e sanare i debiti pregressi con il versamento di un’imposta sostitutiva sull’incremento del reddito dichiarato, parametrata al proprio livello di affidabilità fiscale.
La percentuale di rivalutazione aumenta al diminuire del punteggio Isa, mentre l’aliquota dell’imposta sostitutiva diminuisce al crescere dello stesso punteggio, con un trattamento fiscale privilegiato riservato ai contribuenti ritenuti più affidabili. Per gli anni di imposta 2021 e 2021 (Covid) l’imposta dovuta seguendo il metodo di calcolo viene ulteriormente abbattuta del 30%. Scegliendo tale imposta sostitutiva, si viene liberati dal rischio di controlli per gli anni 2018-2022.
Il calcolo
Il meccanismo potrebbe basarsi su un calcolo della base imponibile costituita da una percentuale sulla differenza tra il reddito già dichiarato e l’incremento svelato ex post in base a quanto il contribuente avrebbe dovuto dichiarare per avere un punteggio Isa affidabile.
La percentuale dovrebbe essere:
- 5% per chi ha un indice di affidabilità fiscale pari a 10;
- 10% per chi ha un indice tra 8 e 10 ed è quindi ritenuto “affidabile” dalle Entrate;
- 20% in caso di Isa pari o superiore a 6 e inferiore a 8;
- 30% per Isa tra 4 e 6;
- 40 se l’Isa è inferiore a 4;
- 50% con Isa sotto il 3.
Il pagamento
Le somme potranno essere pagate in unica soluzione entro il 31 marzo 2025 o in 24 rate. Chi non paga in modo regolare decade dal beneficio.