Sembra che questa nuova variante sia responsabile in Italia del 5% dei recenti contagi.
XEC è la nuova variante Covid che si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti e in Europa, Italia compresa. Con l’arrivo della stagione autunnale i casi sono in aumento e gli esperti stanno monitorando attentamente la situazione.
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Nonostante ciò, la situazione epidemiologica in Italia e nel resto del mondo è comunque sotto controllo. L’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute ha certificato nel nostro Paese, nella settimana compresa tra il 19 e il 25 settembre, un totale di 11.164 nuovi casi Covid.
Vediamo allora quali sono i sintomi e cosa sappiamo di XEC, la nuova variante Covid che presto potrebbe diventare dominante in Italia e nel resto dell’Europa.
Covid, la nuova variante XEC
Nello stesso periodo sopracitato si è assistito a una crescita di casi Covid dovuti alla nuova variante XEC, responsabile in Italia del 5% dei recenti contagi. A essere dominante attualmente è ancora KP.3.1.1 (68,1% dei casi), ma per gli esperti in questa stagione autunno-inverno potrebbe avvenire il sorpasso.
La variante XEC del Covid è stata scovata per la prima volta in Germania lo scorso giugno. Si è poi diffusa poi rapidamente in mezza Europa e negli Stati Uniti. Al momento è presente in 27 Paesi. Secondo gli esperti, XEC deriva sempre da Omicron, per cui attualmente non desta particolare preoccupazione. Omicron, più contagiosa ma meno grave rispetto a Delta, è stata la variante che, insieme all’arrivo dei vaccini, ci ha permesso di superare la pandemia. I sintomi della variante Covid XEC sono simili a quelli delle altre: tosse, febbre, mal di gola, perdita del gusto e dell’olfatto.
La parola agli esperti
“Prevediamo che XEC abbia proprietà simili alle varianti attualmente in circolazione – ha spiegato l’Ecdc in una nota -, senza cambiamenti nella gravità dell’infezione o nell’efficacia del vaccino contro la malattia grave”.
In conclusione i sintomi di XEC sono lievi e il suo livello di gravità non molto alto. Avendo, però, una rapida capacità di diffusione, presto potrebbe diventare la variante dominante anche in Italia.