Individuati altri due tifosi che, più degli altri, usavano violenza nei confronti dei corrissanti. Gli stessi sono stati individuati ed arrestati.
Proseguono le verifiche condotte dalla Polizia di Stato concernenti la ricostruzione delle fasi della rissa scoppiata in “Curva Sud” in occasione dell’incontro di calcio Catania-Trapani, disputato scorso 15 novembre, allo stadio “Massimino” di Catania.
Catania-Trapani, la rissa in curva
Nello specifico al minuto 80′ dell’incontro di calcio, era scoppiata una rissa nella quale erano coinvolti decine di tifosi, mettendo a repentaglio l’incolumità degli altri spettatori presenti. La curva sud, infatti, ospitava nell’occasione 5000 persone comprese famiglie con bambini.
A seguito di questi fatti, la D.I.G.O.S. ha immediatamente individuato e denunciato, in stato di libertà, all’Autorità Giudiziaria, tre tifosi, in quanto ritenuti responsabili di partecipazione alla rissa.
Nei loro confronti, poiché non gravati da altri precedenti, il Questore di Catania ha emesso altrettanti D.A.Spo. della durata di anni 2.
La visione delle immagini di video sorveglianza
La visione delle immagini dell’impianto di video sorveglianza, nonché di quelle registrate dagli operatori del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Catania, ha consentito di individuare altri due tifosi che, più degli altri, usavano violenza nei confronti dei corrissanti. Gli stessi sono stati individuati ed arrestati in flagranza differita ai sensi dell’art. 8 co. 1 ter L. 401/89.
La norma in questione prevede, infatti, che qualora non sia possibile procedere immediatamente all’arresto, per ragioni di sicurezza o di incolumità pubblica, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione video fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulti autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto.
Gli arresti sono stati convalidati dal G.I.P. del Tribunale di Catania che ha applicato loro rispettivamente la misura cautelare degli arresti domiciliari e quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I due, oltre ad annoverare numerosi pregiudizi di polizia, erano già stati destinatari di provvedimenti di D.A.Spo e per tale ragione, il Questore di Catania ha emesso nei lori confronti un ulteriore provvedimento di D.A.Spo. della durata di anni 5, con relative prescrizioni convalidate dall’Autorità Giudiziaria.