Bilancio consolidato e finanziaria, dibattito acceso all'Ars

Finanziaria all’Ars, clima “rovente” e dibattito acceso tra spese per il cerimoniale e maxi emendamento

Finanziaria all’Ars, clima “rovente” e dibattito acceso tra spese per il cerimoniale e maxi emendamento

Mauro Seminara  |
giovedì 19 Dicembre 2024

Scadenze incombenti e tanti punti senza un punto d'incontro tra maggioranza e opposizione: corsa all'approvazione della Finanziaria. Alle 12 si ritorna all'Ars.

All’Ars si riparte dall’articolo 3 del disegno di Legge di stabilità oggi a mezzogiorno. Dopo le fibrillazioni del pomeriggio di ieri, scatenatesi con un voto contrario a un emendamento del Bilancio consolidato contenente un capitolo di spesa per le spese dell’ufficio cerimoniale di Palazzo d’Orleans, quindi del presidente della Regione Renato Schifani, l’aula dell’Ars riparte oggi con l’esame della finanziaria.

Una maggioranza di Sala d’Ercole aveva abbattuto le spese di rappresentanza, cerimoniale e per le relazioni pubbliche di Schifani, con voto segreto, inviando un inequivocabile segnale di malcontento tra le fila della maggioranza di Governo.

Bilancio consolidato e finanziaria, dibattito acceso all’Ars

Il voto delle opposizioni e la condotta politica della coalizione di centrodestra avevano così gettato evidente scompiglio a Palazzo dei Normanni, dove nel corso di una lunga sospensione dei lavori si erano presentati tutti gli esponenti della giunta Schifani, il presidente e tutti i deputati della maggioranza. Dopo lunghi incontri negli uffici dei gruppi e tra i deputati si è giunti al punto.

Come da previsione, ampiamente annunciata tra i corridoi del palazzo dell’Assemblea regionale, al centro della diatriba politica c’erano alcuni nodi da sciogliere che riguardano il presidente della Regione da una parte e risorse per il territorio nelle disponibilità dei deputati dall’altra. In mezzo il contenuto dell’integrazione alla Legge di stabilità che tra Palazzo d’Orleans e l’Assessorato all’Economia di Alessandro Dagnino stanno mettendo a punto.

Il Governo ha quindi proposto di accantonare l’articolo 1 della Legge di stabilità, mettendo così da parte, almeno temporaneamente, l’istituzione di una Agenzia regionale per la promozione e l’attrazione degli investimenti attraverso cui promuovere, agevolare e attrarre investimenti privati nazionali e internazionali nel territorio della Regione. Un ente non economico con previsione di costi pari a 1,5 milioni di euro l’anno e slegato dall’Assessorato alle attività produttive. Per affrontare l’approvazione richiesta all’aula dal governo su questa agenzia bisognerà attendere una nuova fase della partita politica sulla finanziaria.

La contropartita sul maxi emendamento

Che il Governo abbia ancora da inserire contenuto nella Legge di stabilità deliberata dalla Giunta ancora prima dell’approvazione del Nadefr non è più una voce di palazzo. Lo ha indirettamente confermato lo stesso presidente della Regione in Sala d’Ercole, anticipando una misura cui gli uffici di Alessandro Dagnino stanno lavorando e mediante la quale si vuol tentare una spinta ai consumi che in Sicilia sono fermi al palo.

Altra misura attesa, assunta dal QdS nel corso della presentazione del bilancio di metà mandato del rettorato dell’Università degli studi di Palermo, è quella che dovrebbe coprire una buona parte degli interessi di un mutuo da cento milioni che l’Unipa intende accendere con il nullaosta e il sostegno della Presidenza della Regione.

L’integrazione della finanziaria, attesa quindi con l’ormai noto maxi emendamento del Governo, dovrà però contenere anche altro e questo dovrà soddisfare i deputati dell’Ars. Anche la stessa maggioranza che sostiene il Governo Schifani. A fronte di quanto verrà introdotto con l’emendamento del Governo si potrà probabilmente discutere, in chiusura di lavori sull’articolato della finanziaria, l’articolo accantonato contenente l’istituzione dell’Agenzia cara al presidente della Regione Siciliana.

Finanziaria all’Ars, roadmap e scadenze incombenti

Concluso il capitolo Bilancio consolidato, al netto dell’emendamento colpito con voto segreto, l’Ars ha messo – come da regolamento – il Ddl da parte per affrontare il congiunto disegno di Legge di Stabilità e infine procedere con le votazioni di entrambi. Quindi ieri il ritorno in Sala d’Ercole nel tardo pomeriggio ha riaperto il fascicolo Legge di stabilità per il triennio 2025-2027 accantonando l’articolo 1 e discutendo l’articolo 2 contenente “Misure per l’attuazione del principio di territorialità della riscossione dell’imposta di bollo”.

Salvo un dettaglio contestato dall’opposizione e ritirato dal governo, l’articolo 2 è passato e oggi si ripartirà dal successivo “Tassa automobilistica regionale”. I punti caldi, sui quali potrebbe aprirsi un nuovo acceso dibattito sono quelli che partono dall’articolo 4 in poi, contenenti misure più cogenti. Nel frattempo il tempo scorre ed il calendario non aiuta. Il procedere con l’esame è inevitabile ma si attende il maxi emendamento: il 28 dicembre – che è sabato – scadono i 45 giorni dal recepimento del Ddl nelle Commissioni entro i quali il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha ottimisticamente detto che confida la finanziaria verrà approvata, in mezzo ci sono domeniche e rossi di calendario sacri come Natale e Santo Stefano. Tra i corridoi di Palazzo dei Normanni aleggia infatti l’idea di sedute d’aula fino a tarda sera e, forse, anche un sabato o due in aula.

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