Ars, domani l’Aula prosegue l’esame del Collegato - QdS

Ars, domani l’Aula prosegue l’esame del Collegato

Raffaella Pessina

Ars, domani l’Aula prosegue l’esame del Collegato

martedì 09 Luglio 2019

Cambio della guardia a Sala d’Ercole: Milazzo va a Bruxelles, arriva Lentini. La discussione del Ddl va avanti ormai dallo scorso 19 giugno

PALERMO – Cambio della guardia all’Assemblea regionale siciliana. Domani avverrà il passaggio del testimone tra Giuseppe Milazzo, eletto al Parlamento europeo e Totò Lentini, fedelissimo di Gianfranco Miccichè e primo dei non eletti di Forza Italia alle ultime Regionali.
Il presidente dell’Ars è doppiamente soddisfatto poiché se Milazzo avesse optato per rimanere all’Ars, a Bruxelles sarebbe subentrato Saverio Romano. Totò Lentini ha cambiato vari partiti nel tempo: dal centrosinistra, all’Udc, all’Mpa a Forza Italia. Fino a gennaio di quest’anno era nella segreteria del presidente dell’Ars dove si è occupato di rapporti tra il Parlamento e gli assessorati e le società regionali, oltre a svolgere una consulenza per l’attività legislativa. Lo stesso Milazzo nel 2013 era subentrato nella passata legislatura a Francesco Scoma, che a sua volta era approdato a Palazzo Madama. Milazzo infatti, che era consigliere comunale a Palermo, era arrivato alle scorse regionali primo dei non eletti. Domani quindi avverrà l’ufficializzazione del rientro di Lentini dopo due anni di assenza dagli scranni di Sala D’Ercole.

Domani, inoltre, in Aula si dovrebbe proseguire nell’esame del “collegato” alla finanziaria, che si trascina ormai da moltissimo tempo. Il ddl n. 491 infatti era approdato lo scorso 19 giugno e da allora non è più uscito. Diversi gli argomenti compresi: le risorse alle ex Province per la spesa in investimenti, la norma sul patrimonio delle aziende sanitarie e, infine le risorse da stanziare in favore dell’Ast per ottenere biglietti gratis per i componenti delle forze dell’ordine, per i studenti, per gli anziani ultra sessantacinquenni e per i disabili. E poi disposizioni per il centro direzionale della Regione siciliana, le risorse per le ex Province e le norme per le procedure di aggiudicazione dei lavori con le offerte al maggior ribasso.

Martedì scorso la seduta si era interrotta all’esame dell’articolo 17 sulle “modifiche e le abrogazioni di norme” perché Pd e M5s hanno denunciato che conteneva praticamente un’altra finanziaria. Il presidente dell’Ars non ha potuto fare a meno chiudere la seduta per approfondimenti. Come rendere onorifica la partecipazione agli organi collegiali, anche di amministrazione, degli enti pubblici non economici, la eliminazione del divieto di cumulo di due incarichi per i dipendenti regionali non dirigenti. Ci sarebbero altri soldi da stanziare per i contenziosi relativi al servizio di taxi con conducente. Un’altra norma tratta la concessione per la coltivazione dei giacimenti. Con essa si dà all’assessorato all’Energia il potere di concedere la concessione in tutti i casi in cui la legge lo consenta e ci ravvisi un pubblico interesse. Insomma una serie di norme che vanno a stravolgere i documenti approvati in precedenza.

Ad esempio verrebbe ritoccata la finanziaria dello scorso anno nell’articolo che prevedeva l’erogazione ai Comuni di 9,5 milioni per la redazione dei piani regolatori generali e di 4,5 milioni dei piani per l’utilizzo del demanio marittimo.

Nell’articolo 17 del collegato si prevede che questa procedura possa essere realizzata dopo la riprogrammazione del Fondo di sviluppo e coesione.
Il comma otto si occupa delle convenzioni per le lottizzazioni. I termini di inizio e fine lavori sono differiti di tre anni in modo da “impedire ulteriori alterazioni del territorio dovute al mancato completamento delle opere previste”. Al comma dieci si tratta la norma “salva Catania”, la disposizione cioè con cui si allarga l’uso anche al 2019 del Fondo regionale di garanzia per gli enti locali.

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