Il presidente Giacomo Bellavia: “Una decisione attuata solo in via sperimentale” Il sindaco di Tremestieri etneo Santi Rando: “L’azienda taglia fuori Canalicchio”
CATANIA – Una “rivoluzione” che sta già suscitando malcontenti e polemiche. L’annuncio dell’azienda metropolitana trasporti che, dallo scorso 23 luglio ha deciso, in via sperimentale, di rimodulare alcune linee accorpandone altre, sta provocando malcontenti. Nello specifico, si tratta delle linee 4-7, 613M e 733 che sono state sostituite da un’unica linea denominata 433 “Stazione c.le – Cibali – S. Nullo”; delle linee 432 e 449, che sono state sostituite da un’unica linea denominata 442 “Stazione c.le – Città Universitaria – S. Giovanni Galermo” e delle linee 237 e 244 sostituite da un’unica linea denominata 247 “Piazzale Sanzio – V.le delle Olimpiadi”.
Ed è questa modifica, in particolare, ad aver scatenato malumori, soprattutto dal fronte di Tremestieri etneo, Comune limitrofo a Catania e collegato con alcuni autobus di linea per quanto riguarda il quartiere Canalicchio. Proprio quello che, secondo il sindaco Santi Rando e non solo, lascerebbe scollegate migliaia di famiglie. “L’Amt taglia fuori Canalicchio – afferma il primo cittadino del comune etneo -. Pur comprendendo le difficoltà della Società – continua – è chiaro che l’interruzione del servizio in un’area nevralgica come Canalicchio comporterà gravi problematiche ai cittadini, agli studenti e alla stessa città di Catania che si vedrà riversare centinaia di automobili in più, congestionando il traffico urbano”.
Una presa di posizione alla quale replica il presidente della partecipata del Comune di Catania, Giacomo Bellavia. “Quanto stabilito è in via sperimentale – sottolinea Bellavia -. Abbiamo pensato di agire a luglio e agosto proprio per impattare meno nei confronti della popolazione”. Il numero uno di Amt spiega anche come, alla base della decisione, ci sia una necessità di razionalizzazione, dovuta a varie esigenze compresa quella di mantenere il servizio il più efficiente possibile evitando costi superflui dovuti alle linee che effettuano percorsi quasi doppioni. “Di fronte al dissesto – prosegue – occorre razionalizzare e evitare di sguarnire zone della città”.
Le sperimentazioni sono anche altre in città, spiega ancora il presidente che afferma come, per attivare il servizio in Comuni diversi da Catania occorra una convenzione da stipulare con l’ente che ne fa richiesta. Convenzione che, a quanto pare, con il Comune di Tremestieri non è stata effettuata.
E proprio di questo si è discusso ieri mattina, in occasione di un incontro nella sede dell’Amt tra i vertici aziendali e l’amministrazione di Tremestieri. Le parti si sono impegnate a intraprendere un percorso amministrativo condiviso per rimodulare ulteriormente il servizio nella zona di Canalicchio in concomitanza alla riapertura delle scuole nel mese di settembre, auspicando altresì una soluzione di lungo periodo che, con il coinvolgimento della Regione e degli altri Comuni limitrofi a Catania, possa consentire all’azienda di trasporto di svolgere una prestazione a favore dell’area metropolitana, dal momento che i cittadini interessati richiedono un servizio urbano ed extraurbano.
“Abbiamo confermato – conclude Bellavia – la volontà da parte di Amt di riavviare il servizio. Il Comune di Tremestieri farà in modo di predisporre gli atti necessari all’azienda per permetterle di ripristinare le linee secondo quanto previsto dalla legge regionale”.