Grido di allarme dei sindacati sulla legge regionale 8 del 26 maggio 2016. Incontro con assessorati, famiglie e Garante disabilità
PALERMO – Non devono essere i disabili, gli ultimi, i deboli, a pagare le mancanze della legge regionale 8 del 24 maggio 2016. Una legge che riduce di fatto drasticamente il personale preposto alla cura igienico-personale dei disabili, creando non pochi disagi alle famiglie e alla gestione della vita scolastica.
Questo il grido di allarme dei sindacati che hanno partecipato all’audizione della seconda e quinta commissione dell’Assemblea regionale siciliana, alla presenza di associazioni e direzione scolastica regionale. Sulla questione, si è deciso, dell’assistenza igienico-personale degli alunni disabili nella scuola sarà quindi costituito un tavolo tecnico, di concerto tra gli assessori regionali all’istruzione, alle politiche sociali e alle autonomie locali, i sindacati, il garante per la disabilità, l’associazione delle famiglie, i sindaci delle città metropolitane, per trovare una soluzione a un problema che è da una parte pratico e dall’altro morale, di rispetto e salvaguardia di soggetti deboli e non autosufficienti che hanno diritto a vivere serenamente la vita al di fuori del contesto familiare. E si parla di numeri non indifferenti: nell’anno scolastico 2014/2015 i disabili in Sicilia erano 22.747, di cui quasi 2 mila nella scuola dell’infanzia, 8.672 nella primaria, 6.313 nella secondaria di primo grado e 2.054 nella secondaria di secondo grado.
Le parti hanno chiesto di non “scaricare – dicono Elvira Morana della Cgil, Graziamaria Pistorino della Flc e Marcella Coppa della Fp, che hanno partecipato all’incontro – le contraddizioni della legge regionale 8 del 24 maggio sull’anello più debole, cioè il disabile, e sul comparto scuola non in grado di affrontare la situazione”.
Una legge che, all’articolo 10, prevede che sia il personale scolastico in primis a dover garantire l’assistenza igienico personale dei disabili e vengano coadiuvati soltanto in via sussidiaria dagli Enti locali. Cgil, Flc e Fp chiedono “assistenza certa per i disabili e la valorizzazione del personale degli enti convenzionati che da anni svolge il servizio”. Ancora, i sindacati si sono dichiarati contrari alla proposta della distribuzione di voucher alle famiglie, che dovrebbero in questo modo fronteggiare gli inevitabili disservizi, dovuti alla carenza di personale Ata nelle scuole, ormai certa a causa dei pesanti tagli di personale degli ultimi anni, e alla mancanza di formazione specifica. “La legge regionale 8 , all’articolo 10 – rilevano Morana, Pistorino e Coppa – non mette al centro il disabile e la giusta attenzione nei suoi confronti per una corretta inclusione e presa in carico”. La Cgil aveva inoltre proposto la partecipazione all’incontro agli assessori all’ istruzione e alle politiche sociali e al Garante regionale per la disabilità’ “che non si comprende che ruolo abbia e se abbia espresso un parere”.
“La questione – sostengono Morana, Coppa e Pistorino – è stata affrontata con molta approssimazione. Di fatto per i problemi economici e la confusione che regna nella fase post province, il disabile è abbandonato. Viene in pratica attuato superficialmente – rileva il sindacato – quanto avviene in parte in alcune regioni, senza fermarsi a riflettere sul dato dei disabili da accudire, su quello del personale scolastico da formare e semmai disponibile vista l’eseguita’ dei collaboratori, sulla sorte del personale già professionalizzato che da quasi 20 anni assicura il servizio , peraltro monetizzando il disagio a mezzo voucher”.