Lampedusa, sei anni fa 368 migranti morti in un naufragio - QdS

Lampedusa, sei anni fa 368 migranti morti in un naufragio

Lampedusa, sei anni fa 368 migranti morti in un naufragio

venerdì 04 Ottobre 2019

Ieri un corteo nella giornata della memoria e del ricordo della tragedia del 2013. Presente anche l’Unhcr: “Solidarietà europea, bene gli sforzi per accordo”

PALERMO – È stata celebrata ieri la Giornata nazionale della Memoria e dell’accoglienza, istituita per legge nel 2016 per onorare i 368 rifugiati e migranti che sono morti nel tragico naufragio al largo di Lampedusa il 3 ottobre 2013, e tutti coloro che hanno perso la vita nel tentativo di trovare sicurezza e protezione in Europa.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, l’Unhcr, per l’occasione ha ricordato che “il numero di arrivi via mare in Europa è sceso drasticamente negli ultimi anni, soprattutto lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Eppure il numero di persone che muoiono durante la traversata in proporzione agli arrivi continua a salire. Oltre 1.000 persone hanno perso la vita o risultano disperse nel Mediterraneo dall’inizio del 2019. Questa situazione – è scritto in una nota – è inaccettabile e non deve continuare. Occorre ripristinare una piena capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e stabilire un meccanismo per permettere lo sbarco immediato delle persone soccorse in mare e la redistribuzione dei richiedenti asilo negli Stati membri della Ue”. L’Unhcr ha accolto con favore gli sforzi recenti per trovare un accordo per un tale sistema, e spera che la prossima riunione del Consiglio dei ministri di Giustizia e Affari interni in programma l’8 ottobre possa portare ad ulteriori progressi, in una dimostrazione necessaria di solidarietà europea”.

Il corteo organizzato ieri a Lampedusa è partito da Piazza Castello per giungere alla Porta d’Europa: hanno partecipato cittadini, associazioni, forze dell’ordine, istituzioni e circa 500 studenti provenienti da scuole ed istituti italiani ed europei, indossando la maglietta #iosonopescatore.
Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, ha ravvisato la necessità che alla memoria faccia seguito l’azione politica quotidiana concreta “in termini di cooperazione internazionale con i paesi originari di questi enormi flussi demografici”.

L’europarlamentare Pietro Bartolo, il medico in prima linea da tanti anni a Lampedusa e ora al lavoro a Bruxelles dove da quattro mesi è presidente della commissione Libe (libertà civile, giustizia ed affari interni), interrogoto su cosa ricorda di quella tragica notte, ha risposto con tristezza: “Quello che ricordo di quella notte è che non vorrei ricordare proprio niente”.

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