Da 2 anni un ddl per l’apertura di due sale da gioco giace in Parlamento. Intanto Malta rilancia l’offerta e sbanca: +37%. Isola dei Cavalieri: 230.000 presenze; Campione d’Italia 722.000 e 95 mln d’incassi
Nell’agosto del 2013 il Qds ipotizzava che con un casinò attivo in Sicilia il turismo isolano avrebbe guadagnato circa due milioni di pernottamenti annui. L’Ars, un anno fa (il 12 febbraio 2014), approvava il disegno di legge-voto per l’apertura di due casinò a Taormina e a Palermo. Il testo dovrebbe passare al vaglio del Parlamento nazionale che dovrebbe poi legiferare, in quanto il Ddl-voto è in deroga al codice penale. Solo dopo l’eventuale ok da Roma, la parola tornerebbe all’Ars. Il problema? Moltissime proposte di legge di iniziativa regionale vengono ignorate da Camera e Senato e intanto gli altri quattro casinò italiani fanno registrare 2,2 milioni d’ingressi nel 2015 e Malta, da metà 2015, consente pure l’approdo di navi-casinò. Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, spiega i termini della questione siciliana.
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