Fu il fondatore del primo "Regnum Siciliae" e il promotore di un sincretismo culturale che assicurò una convivenza possibile tra popoli e civiltà diverse. Il Comune organizza un convegno storico con la partecipazione di studiosi italiani e stranieri.
PALERMO – Fu il fondatore del primo “Regnum Siciliae” e il promotore di un sincretismo culturale che assicurò una convivenza possibile tra popoli e civiltà diverse. Anche Cefalù deve a Ruggero II d’Altavilla la parte più significativa della propria storia e per questo il Comune ha organizzato un convegno storico con la partecipazione di studiosi italiani e stranieri. La figura di Ruggero, nonno di Federico II, e il respiro culturale del suo regno saranno i temi conduttori di due giornate di studio – “Sotto lo sguardo di Ruggero” – che si terranno sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo 2020 nella sala delle Capriate del Comune.
Il convegno è il primo degli eventi che, a cadenza annuale, verranno organizzati dal centro studi intestato al primo re normanno. Il legame di Cefalù con Ruggero è testimoniato dal duomo che il sovrano fece costruire nel XII secolo e dove aveva pensato di trovare sepoltura (ora nella cattedrale di Palermo). Il centro studi a lui intitolato è stato costituito dal Comune e dal dipartimento di Scienze cognitive, psicologiche e pedagogiche dell’università di Messina. Obiettivo del centro è la promozione di una riflessione sulla conoscenza storica e la sua diffusione. “Informazione e conoscenza sono state devastate da negazione e falsificazione della memoria”, dice l’assessore alle politiche culturali di Cefalù, Vincenzo Garbo. “Ruggero II – sostiene il sindaco Rosario Lapunzina – ha dato alla Sicilia il faro di luce che smentisce l’idea del Medioevo come epoca buia e ha fatto diventare Cefalù la città d’arte e di cultura e il polo turistico che il mondo conosce e apprezza”. Il convegno approfondirà tra aree tematiche: “il sovrano”, “il regno di Ruggero II” e “la città del riposo negato”.