Con la designazione di Capitale italiana 2025, la città è pronta a cogliere una sfida che può rilanciare l’economia locale e valorizzare il territorio sia a livello nazionale che internazionale
AGRIGENTO – Il sogno diventa realtà. Mancato di un soffio il traguardo nel 2020, per la Città dei Templi, definita da Pindaro la “più bella dei mortali”, arriva la rivincita. Agrigento è Capitale della Cultura Italiana del 2025, dopo aver avuto la meglio su Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
Sono tante le parti istituzionali, turistiche, culturali e sociali che si sono adoperate per l’ambito titolo. Non ha vinto solo Agrigento, di fondamentale importanza è stata la vicinanza di Lampedusa, per la sua dimensione di avamposto d’Europa sul tema dell’accoglienza, e i Comuni della provincia, portatori di esperienze progettuali, di ricchezze nascoste da svelare, ma anche luoghi di relazione con caratteri e identità diverse, dalla costa all’entroterra, dai piccoli borghi alle città più estese.
“Adesso – ha commentato il sindaco Franco Micciché – rimbocchiamoci le maniche per sfruttare al massimo quest’opportunità. Questo è l’inizio di una nuova era. Dobbiamo essere noi adesso con la nostra capacità, la nostra cultura a mutare le sorti turistiche della nostra Agrigento. Ai cittadini che mi chiedono di andare a pulire la città dico di non sporcarla prima di tutto, dobbiamo aiutarci tutti e collaborare per migliorare ogni cosa ed essere consapevoli delle bellezze che abbiamo. Cerchiamo di valorizzarle”.
Il dossier vincitore, dal titolo “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” – che il Comune di Agrigento, con la collaborazione attiva dell’Empedocle Consorzio universitario di Agrigento, ha affidato all’associazione culturale MeNo – contiene 44 progetti, di cui 16 internazionali, destinati a proiettare in ambito nazionale e internazionale Agrigento e i suoi inestimabili tesori archeologici e paesaggistici, con tutto l’indotto che ne deriverà soprattutto in termini turistici, per un budget di oltre 6 milioni. L’apporto da parte del Comune di Agrigento è di oltre 3 milioni, utilizzando le risorse rilevate e stimate provenienti dalla tassa di soggiorno, a questi si aggiungono due milioni, un milione da parte del Ministero della Cultura e l’altro della Regione Siciliana che coprono congiuntamente il 32% delle risorse. Poi ci sono 450 mila euro dei progetti autofinanziati che garantiscono un apporto del 6% delle risorse e rendono evidente che la mission di Capitale Italiana è un obiettivo di comunità, 300 mila euro è l’apporto dato dalle possibili sponsorizzazioni di enti, aziende e privati, e poi ci sono 200 mila euro delle attività di ticketing e merchandising.
Il programma culturale proposto per Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025 si ispira alle quattro radici di Empedocle. Al tema dell’acqua sono dedicati nove progetti culturali, tre presentati dalla comunità locale e sei internazionali; poi c’è la terra, con un forte legame con il territorio, che raccontano aromi, profumi, coltivazioni e sapori, cui sono dedicati nove progetti culturali, di cui cinque presentati dalla comunità locale e quattro nazionali e internazionali; il tema dell’aria è invece composto da dodici progetti culturali, di cui nove presentati dalla comunità locale e tre internazionali; infine i quattordici progetti legati al tema del fuoco, di cui sei presentati dalla comunità locale e otto nazionali e internazionali.