Il presidente di Ance Catania, Rosario Fresta: "Si è rimessa in moto, in modo controllato, la catena delle cessioni". "Ma occhio all'affidabilità delle imprese". Ecco perché.
Superbonus 110: qual è lo stato dell’arte, a marzo? “La catena delle cessioni si è rimessa in moto, in modo controllato”, osserva Rosario Fresta, presidente della sezione catanese dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e in effetti gli istituti di credito – banche e Poste – stanno gradualmente superando il momento di stop scattato dopo l’ipotesi del governo di ridurre fortemente la cessione del credito tra più soggetti. La cessione è stata sì limitata, ma a soli tre passaggi e la novità ha effetto da febbraio 2022, secondo quanto previsto dal recente decreto Sostegni ter del governo Draghi. I cantieri possono riprendere fiato, quindi, ma le perplessità non mancano, a cominciare dalla qualità dei lavori realizzati e dall’affidabilità delle imprese: per Fresta, infatti “molte sono spuntate dal nulla e hanno drogato il mercato, facendo aumentare i prezzi”.
Prima cessione del credito libera, altre due verso soggetti vigilati
Presidente, le incertezze sul rinnovo delle misure (soprattutto per quanto riguarda lo sconto in fattura e la cessione del credito) avevano causato diffidenza e un rallentamento dei cantieri, come la stessa ANCE aveva evidenziato. Questo momento può ritenersi superato?
“Sicuramente la stretta alla circolazione dei crediti fiscali, anche per le iniziative in corso, ha di fatto bloccato le operazioni, comprese quelle prive di profili patologici. Il blocco delle piattaforme, il divieto di effettuare ulteriori cessioni oltre alla prima, hanno impedito alle imprese di utilizzare i crediti per il pagamento delle forniture necessarie ai cantieri.
L’introduzione di una prima cessione libera e le due successive solo verso soggetti vigilati, come da ultimo Decreto correttivo Antifrodi, consente ora agli istituti, una volta incamerato il credito, di spostarlo in funzione delle capacità fiscali, rimettendo così in moto, in modo controllato, la catena delle cessioni. L’allungamento di vita dei crediti sottoposti a sequestro, sta riavviando nuovamente il mercato delle cessioni con la riattivazione delle piattaforme. Gradualmente lo stop si auspica possa superarsi; uno stop che ha creato alle imprese fortissime difficoltà. Poste e CdP, ma anche altri istituti finanziari, hanno dichiarato la ripresa delle loro piattaforme”.
Sconto in fattura e cessione del credito anche per piccoli lavori
Esiste (o potrebbe esistere) un albo di imprese affiliate/disponibili a eseguire anche singole ristrutturazioni e non solo grandi lavori, con sconto in fattura/cessione credito?
“Il problema che Ance ha messo in evidenza è che, se da un lato i bonus hanno favorito la ripresa del settore, dall’altro hanno fatto registrare una crescita di nuove imprese, spuntate dal nulla. Sono queste imprese che hanno drogato il settore, con aumenti dei prezzi, con difficoltà a reperire anche i ponteggi. Ance, tra le soluzioni proposte al Governo per contrastare le frodi operate sugli incentivi fiscali, ha chiesto di inserire una misura che consenta di affidare i lavori ad imprese qualificate in modo da assicurare sicurezza e qualità dei lavori realizzati. Chiediamo misure quindi che aiutino la crescita delle imprese, legandola a parametri di organizzazione. Non parliamo di protezionismo, ma oggi imprese, nate dal nulla, possono concorrere nel settore privato per lavori di qualsiasi importo. È in questi fenomeni che si annida il rischio delle frodi; insomma diffidare degli operatori improvvisati, dai quali Ance prende le distanze”.
Come sfruttare l’agevolazione fiscale
Cosa può suggerire ai cittadini che vogliono sfruttare l’agevolazione statale?
“Il consiglio: cercare imprese che abbiano esperienza e struttura, qualunque sia l’importo dell’intervento, perché l’impresa è la garanzia dei bonus. Bene quindi la disposizione che ha previsto per l’accesso ai benefici di lavori edili di importo superiore a 70 mila euro, l’applicazione dei contratti collettivi del settore edile stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative. Questo garantirà imprese regolari e qualificate, controllo della verifica della congruità dell’incidenza della manodopera, contrasto al lavoro irregolare”.
Dal vostro osservatorio quale tipologia di bonus edilizi ritenete siano stati finora maggiormente sfruttati?
“Prima fra tutte il Superbonus 110%, una misura che nel 2021 è entrata in una fase di espansione dopo i primi ritardi iniziali. Il Superbonus ha dato luogo ad un fortissimo interesse anche verso i Bonus ordinari (ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus, bonus facciate) grazie alla possibilità di cedere il credito o di fruire dello sconto in fattura da parte dell’appaltatore. I meccanismi di cessione del credito e dello sconto in fattura hanno incentivato il comparto della riqualificazione del patrimonio abitativo, permettendo di limitare l’impegno finanziario dei cittadini”.
Complessivamente che giudizio può dare, almeno ad oggi, rispetto a queste misure?
“Sicuramente strumenti che hanno ridato vita al settore, ma i continui mutamenti normativi, seppur legati ad evitare le frodi, hanno creato incertezze e rischi per le imprese anche sui contratti già in essere. Le misure introdotte hanno reso certamente gli strumenti più costosi e sottratto tempo rispetto alle scadenze previste, penalizzando più i bonus ordinari e soprattutto gli interventi medio-piccoli. Il superbonus resta comunque l’incentivo più capace di rispondere alla stretta antifrodi. Giusti i controlli ma senza rallentamenti che blocchino ulteriormente le agevolazioni, auspicandone magari la proroga”.
Damiano Catania