Un danno enorme e un numero imprecisato di utenti a rischio. La Siae ha rifiutato di pagare il riscatto e i dati potrebbero essere già sul dark web
Attacco storico di hacker ignoti al sito internet della Siae, la società che gestisce e tutela i diritti d’autore degli artisti musicali. Con un ramsomware hanno paralizzato il portale web e rubato oltre 60 gigabyte di dati sensibili. Adesso minacciano di pubblicare circa 28 mila documenti sul dark web qualore non fosse accettata la richiesta di 3 mln di riscatto in bitcoin.
I dati rubati
La portata del danno è ancora da chiarire, ma il fatto è stato confermato dai vertici della Siae, società che non intende pagare il riscatto.
A essere spariti carte d’identità, numeri di telefono, codici fiscali, carte di credito, patenti.
La denuncia è passata dalla polizia postale al garante per la Privacy, al fine di tutelare gli iscritti. L’attacco sarebbe cominciato già il 18 ottobre scorso, a cui sarebbe seguita una richiesta di riscatto via email con scadenza al 25 ottobre. Adesso si cerca di recuperare almeno i nomi e cognomi dei soggetti che hanno subito il furto dei dati per metterli in guardia.