La droga era chiamata con le parole "panini", "scogli", "cerchi" a seconda della tipologia. La banda operava tra Catania e Agusta. Tra gli arrestati anche percettori di reddito di cittadinanza
Spaccio di droga nella zona di Augusta, in provincia di Siracusa, durante il primo lockdown.
Dalle prime ore di questa mattina, ad Augusta, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono in corso numerose perquisizioni da parte di oltre 100 Carabinieri, con l’ausilio dello Squadrone Eliportato Cacciatori di “Sicilia” e cani antidroga e di ricerca armi ed esplosivi del Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT) hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa − Sezione GIP per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso nei confronti di 15 soggetti, di cui due attivamente ricercati.
Le misure eseguite a 15 persone
Sono state eseguite: custodia in carcere nei confronti di 6 persone; gli arresti domiciliari nei confronti di 3 soggetti; l’obbligo di dimora nei confronti di 2 indagati; il divieto di dimora nei confronti di 2 persone.
Come era organizzato lo spaccio
Gli spacciatori si recavano nel capoluogo etneo con autovetture prese a noleggio presso un autosalone di proprietà di un pregiudicato del luogo, per poi spacciare nel territorio megarese. In alcuni episodi si è anche accertato che, per eludere i controlli, gli assuntori per non essere fermati dai Carabinieri con addosso le sostanze acquistate, consumavano lo stupefacente anche all’interno delle abitazioni dei pusher.
“Prepara i panini”, erano le dosi da spacciare
I destinatari del provvedimento, alcuni collegati tra loro da vincoli di parentela, che talvolta effettuavano le consegne a domicilio in ragione del lockdown, nel riferirsi allo stupefacente utilizzavano talvolta un linguaggio criptico anche per distinguere la sostanza leggera da quella pesante, del tipo “preparami 7 panini” (riferito a dosi di droga), “gli vendo un pezzo di scoglio” o “una pietra” (riferendosi in entrambi i casi a cocaina molto compatta), “me ne sono preso 10 cerchi” (dosi di cocaina) o anche prodotti da bar (cappuccino, caffè, granite) e si sensibilizzavano a vicenda nel limitare le conversazioni telefoniche preferendo l’utilizzo di WhatsApp o Telegram.
I guadagni
In tal modo, si riusciva ad ottenere un guadagno anche di 3.500 euro ogni due giorni (la cocaina, acquistata a 55 euro al grammo, tagliata con mannite, veniva rivenduta a 100 euro, mentre la marijuana veniva venduta a 50 euro ogni 3,5 grammi) ottenendo una sorta di cassa comune, in parte utilizzata per l’acquisto di nuova sostanza da spacciare.
A seguito dei controlli effettuati con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, nove persone attinte dalle odierne misure sono risultate destinatarie del reddito di cittadinanza, per le quali verrà avanzata la proposta di revoca del beneficio.
La droga sequestrata
Sono stati sequestrati: 260 grammi di cocaina; 800 grammi di marijuana. E’ stata individuata nel territorio di Augusta una piantagione di marijuana con 95 (novantacinque) piantine. Sono state arrestate in flagranza di reato 11 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono state denunciate 10 persone in stato di libertà per il medesimo reato. Sono state segnalate alla Prefettura di Siracusa n.23 persone quali assuntori di stupefacenti.