"Bella ciao, inno di libertà e dignità": sarà intonato al Presidio per la Pace

“Bella ciao, inno di libertà e dignità”: sarà intonato al Presidio per la Pace

Michele Sardo

“Bella ciao, inno di libertà e dignità”: sarà intonato al Presidio per la Pace

redazione  |
martedì 11 Ottobre 2022

Lo annunciano in un comunicato congiunto alcune associazioni

Giovedì scorso (6 ottobre) si è svolto a Palermo un flashmob a Piazza Politeama per sostenere la battaglia a fianco delle donne iraniane. Una protesta contro il regime degli ayatollah, colpevole della morte di Mahsa Amini, uccisa della polizia di Teheran. Durante la manifestazione, molto partecipata, alcuni manifestanti hanno intonato la canzone partigiana Bella Ciao, divenuto un inno di libertà contro le ingiustizie dei potenti di ogni angolo del pianeta. Non tutti però hanno gradito. Una voce al microfono ha annunciato che non si trattava di una manifestazione politica, avvalorando la tesi della cantante Laura Pausini di qualche settimana fa, che ha fatto molto discutere, che la canzone Bella Ciao sarebbe una canzone politica.

Adesso l’annuncio: Bella ciao sarà intonata anche giovedì 13 ottobre, quando alle 17.00 alla statua della libertà, a Palermo, ci sarà un Presidio per la Pace.

“Bella ciao è un canto di dignità e libertà”

Questo il comunicato congiunto della associazioni UdiPalermo – Le Rose Bianche – Donne CGIL Palermo – Coordinamento Donne ANPI – Emily – Donne Caffè filosofico Bonetti – Fidapa sez. Palermo Felicissima – Il femminile è politico – governodilei – Donne no Muos no war – CIF – Le Onde – Arcilesbica Palermo.

Bella ciao è ormai diventato un canto politico internazionale di dignità e libertà. Lo cantano coraggiosamente anche le donne iraniane costrette a sfidare una dittatura ottusa e barbara che utilizza l’Islam come strumento di controllo e oppressione. Lo cantano per affermare la loro libertà di essere e di esistere. La libertà che si scontra con la logica patriarcale del dominio e della forza e che contrasta l’ineluttabilità degli scontri armati.

Noi lo canteremo per manifestare la nostra vicinanza alle donne iraniane, curde, afghane, palestinesi e a tutte le altre, purtroppo moltissime, che in ogni parte del mondo si ribellano alla ferocia del potere.
Lo canteremo per le donne italiane, occidentali, ancora oggi vittime della violenza maschile;
per dire un convinto No alla guerra che oggi con gli armamenti nucleari rischia di annientare per sempre la vita;
con la speranza che si propaghi, che risuoni con forza in tutta la città e arrivi dappertutto, anche dentro le case di chi non vorrebbe ascoltare, per ricordare che la libertà è il bene più grande, la libertà che sa della necessità dell’altra e dell’altro, la libertà vera, la libertà relazionale, non asservita alla legge del profitto e del mercato, la libertà che si nutre di rispetto e di amore per il genere umano e la terra”.

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