Bellolampo, approvata variante per la settima vasca

Bellolampo, approvata la variante per la settima vasca: i lavori costeranno 2,4 milioni in più

Bellolampo, approvata la variante per la settima vasca: i lavori costeranno 2,4 milioni in più

Simone Olivelli  |
martedì 02 Gennaio 2024

La variante riguarda le tecniche da usare per la realizzazione del cosiddetto pacchetto impemeabilizzante-drenante lungo le sponde della vasca

Tra le cose che la Sicilia porterà con sé nel 2024 c’è di certo il nodo spazzatura. A ricordare, qualora ce ne fosse bisogno, che l’isola è lungi dal trovare una soluzione al sistema che da più decenni prevede il ricorso alle discariche è un decreto firmato pochi giorni prima di Natale dal dirigente generale del dipartimento regionale Rifiuti Calogero Burgio. Riguarda l’approvazione di una perizia di variante nei lavori, iniziati nel 2022, per realizzare la settima vasca a Bellolampo, la discarica palermitana che, oltre ad accogliere la spazzatura del capoluogo, serve diversi comuni dell’area occidentale della regione. L’opera, che rientra tra quelle per cui nel 2018 da Roma vennero assegnati i poteri speciali all’allora presidente della Regione e oggi ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, una volta ultimata concederà nuovi spazi per depositare l’indifferenziata rendendo più agevole l’attesa, comunque ancora parecchio lunga, della costruzione – a più riprese garantita dall’attuale governo Schifani – di due termovalorizzatori.

Bellolampo, modifiche al progetto già migliorato

La variante approvata dalla Regione riguarda delle rettifiche alle tecniche da usare per la realizzazione del cosiddetto pacchetto impemeabilizzante-drenante lungo le sponde della vasca. Stando al progetto mandato in gara, si sarebbe dovuto fare ricorso all’uso di argilla e pietrame ma, a partire dal 2022 tra la Rap – la società partecipata del Comune di Palermo – e le imprese vincitrici dell’appalto è iniziata un’interlocuzione per ragionare sull’opportunità di apportare accorgimenti di diversa natura.

A suggerirli sono state le due società catanesi che si stanno occupando dell’opera: la Edilap, ditta designata dal consorzio Agoraa, e la Cospin. Entrambe fanno riferimento ad Antonio Pinzone, imprenditore che nel 2023 ha patteggiato una pena in seguito al coinvolgimento nell’inchiesta Genius sulla corruzione al Genio civile di Catania. Dopo una serie di prove sul campo, la proposta delle due società è stata accolta dalla Regione: per evitare fenomeni di instabilità nelle pareti della vasca con una pendenza di oltre il 45 per cento, al posto dell’argilla e del pietrame verranno utilizzate barriere artificiali costituite da “un geocomposito bentonitico, eventualmente – si legge nella relazione di presentazione della perizia – accoppiato a una geogriglia stabilizzante”.

Tra le modifiche a cui è stato dato via libera c’è anche la revisione del sistema di monitoraggio sulla tenuta idraulica. In questo caso, le correzioni riguardano in parte la proposta che Agoraa e Cospin avevano fatto in fase di gara. L’appalto, infatti, è stato aggiudicato con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa che prevede la valutazione delle migliorie tecniche: “Il progetto ingegnerizzato, nel recepire le soluzioni tecniche proposte dall’Associazione temporanea d’imprese

appaltatrice in sede di offerta tecnica migliorativa, prevedeva – viene riportato nel documento firmato dal Rup Mario Cassarà e dal direttore dei lavori Salvatore Stagno – un sistema di monitoraggio costituito da circa 700 elettrodi disposti su due livelli, ovvero al di sopra e al di sotto del telo, sfalsando leggermente la maglia dei due livelli di elettrodi e realizzando un quadro ben distribuito per coprire tutta l’area di circa 65mila metri quadrati”. La variante, che prevedrà comunque la posa di 650-700 elettrodi, “riconduce sostanzialmente il sistema di monitoraggio sulla tenuta idraulica a quanto originariamente previsto nel progetto esecutivo” in quanto “si è valutato che, lungo le superfici inclinate, le due reti di monitoraggio, stante l’interdistanza di pochi centimetri l’una dall’altra, avrebbero avuto un funzionamento interferente, venendo meno la garanzia di un corretto funzionamento”.

Suggerimenti per la fase di gestione

La perizia di variante, per la quale si è deciso di non avviare la valutazione d’impatto ambientale, comprende una modifica al piano di gestione operativa previsto nel progetto esecutivo. Una volta entrata in funzione la settima discarica, l’abbancamento dovrà avvenire in modo da tale che i rifiuti vengano depositati a partire dall’area pianeggiante. “È opportuno, essendo le sponde della discarica modellate con scarpate aventi inclinazione notevole, che il peso del volume di rifiuti che viene conferito sulle sponde – viene specificato nella relazione – non eserciti una azione tale da comportare la rottura degli elementi che costituiscono il sistema barriera”.

L’aumento dei costi

Quadro economico alla mano, la perizia di variante comporterà un aumento dell’importo dei lavori di oltre 2,4 milioni di euro. Il valore del contratto sottoscritto da consorzio Agoraa e Cospin passa così da 16.535.582,53 euro a 18.944.237,17. Nel complesso, invece, il costo complessivo della realizzazione della nuova vasca sfiorerà i 30 milioni di euro.

Il via libera alla perizia è stato dato dopo avere appurato il rispetto del limite massimo previsto in merito all’aumento dell’importo contrattuale: la normativa prevede che si possa ricorrere alle varianti, senza passare da nuove procedure di gara, fino a un massimo del 15 per cento del contratto stipulato. Nel caso delle due imprese catanesi l’incremento sarà del 14,56 per cento.

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