Bergoglio vs Pacelli - QdS

Bergoglio vs Pacelli

Pino Grimaldi

Bergoglio vs Pacelli

venerdì 12 Maggio 2023

Due guerre, due Papati, due secoli con i loro modi di intendere ed agire. La desecretazione dell’archivio apostolico di Pio XII al secolo Eugenio Pacelli e gli studi per capire il suo famoso “silenzio” negli anni ’30/’50 del secolo scorso, stanno mettendo in luce la personalità di un Vescovo di Roma, di ottima famiglia nobiliare, avviato alla diplomazia vaticana fin dai giovani anni e che per 12 di essi fu Nunzio Apostolico a Berlino, assistendo alla transizione tra la Repubblica di Weimar e l’avvento del Nazional-socialismo, (Hitler), che portò alla II grande guerra, milioni di morti, l’olocausto degli ebrei e la sconfitta della triplice Germania Italia Giappone, nel 1945.

Ad un secolo di distanza, quando si credeva che tutto per la presenza delle UN si potesse e sempre risolvere “diplomaticamente” un altro conflitto non chiamato guerra ma “operazione militare speciale” imperversa ed ancora in Europa, scalibrando gli Stati, ed ancora una volta gli USA per alcuni per bieca vendetta contro l’oriente russo attraverso l’Unione Europea e con una forza di difesa NATO (attacco?) a fomentare lo scontro che vede la Russia colpevole dopo la traversata del deserto da Stalin a Putin.
Si avrà difficoltà un giorno a capire come una deflagrazione che fa temere anche l’uso del nucleare a risoluzione finale, possa essere avvenuta in momenti nei quali appariva che il mondo avesse trovato sia pure con guerre più o meno fredde, un assetto per uno sviluppo di forme societarie senza vittime se non da virus .

Le “inutili guerre” di Pio XI hanno sempre avuto nel Vaticano un mediatore più meno occulto e vincente ed i Vicari di Cristo (ben 8) si sono sempre spesi, ma ciascuno con la propria personalità e un interesse che, al di là della Pace, è stato relativo a quanto per il loro Stato – Chiesa potessero averne utilità per il loro compito di portatori di serenità nel nome del Cristo, agendo con discrezione da sembrare a volte disinteresse. Ma ciascuno con chiara intenzione pontificale nell’ agire.
Pacelli volle salvare la Chiesa istituzione divina. Bergoglio vuole salvare l’umanità da una fine ingloriosa data la tecnologia che non è mai andata a Vespri. Con una discrezione da dovere aspettare la desecretazione degli atti apostolici per capire.

Viene dalla tradizione gesuitica, pietra d’angolo della Chiesa, che mira ad evangelizzare anche quando il parlar meno s’addice. Ed ha infatti detto – non fatto trapelare – che il Vaticano sta lavorando con una “missione”: vi sono ben 5 porporati che da tempo lavorano di “uncinetto” e non di spada per portare Putin e Zelensky a miglior ragione: senza “scomunicare” ma utilizzando la diplomazia.

Perché Francesco ha voluto farlo sapere? E’ nella sua modalità di custode dell’arcano che ha agito: a che tutti sapessero che possono sperare ed i grandi comprendere che nessuno è più atto a mediare di quanto non lo sia il Vaticano la cui voce rimbomba ad ogni Angelus a mezzogiorno di ogni Domenica in Piazza San Pietro!
Non si potrà dire che Bergoglio abbia taciuto; forse che era meglio non parlare?
Ma “fortuna audaces adiuvat”.

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