È stato realizzato da Snam4Environment, l’ad Marco Ortu al QdS: “Il biogas ricavato all’interno di questo stabilimento coprirà una parte del fabbisogno regionale di impianti e di energia”
DELIA (CL) – Parte dal cuore della Sicilia la svolta green nella produzione regionale di metano. A Delia, in provincia di Caltanissetta, Snam4Environment (società controllata al 100% da Snam) ha realizzato il primo impianto per la produzione di biometano da Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano), sancendo un passaggio storico nella gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti. Quello allestito in contrada Grottarossa è infatti il primo stabilimento in grado di produrre energia dal trattamento dei rifiuti organici e il primo a garantire la messa a disposizione di un prodotto finito e pronto per arrivare nelle case dei siciliani. Sono segnali di un progresso che rilancia la Sicilia anche nei processi di economia circolare e alleggerisce, per i cittadini nisseni, il peso della Tari.
La capacità annua dell’impianto a pieno regime è di 3,6 milioni di standard metri cubi di biometano avanzato, equivalenti a una riduzione delle emissioni di 7.000 tonnellate di CO2 fossile immessa in atmosfera, pari a quelle prodotte dal riscaldamento di circa 3.500 appartamenti. Il digestato, materiale rimanente dalle lavorazioni dei rifiuti, viene trasformato in compost di qualità che potrà essere impiegato come fertilizzante per l’agricoltura, con una produzione di 10.000 tonnellate/anno, utili per concimare più di 300 ettari di terreno, pari alla superficie di 450 campi da calcio.
In un maggio già particolarmente caldo, i vertici di Snam4Environment rappresentati dal managing director Marco Ortu, l’assessore all’Energia della Regione Siciliana Daniela Baglieri e il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani hanno tagliato simbolicamente il nastro dello stabilimento; centro in realtà aperto a dicembre 2021 e in grado di immettere i primi metri cubi di biometano nella rete Snam siciliana da fine gennaio 2022. Il centro Enersi ospita nove dipendenti diretti dal responsabile dell’impianto Emanuele Mirenda.
“Abbiamo scelto la Sicilia perché ha caratteristiche geografiche e morfologiche adatte a questo tipo di impianti. Secondariamente perché l’attività che abbiamo sviluppato qui si colloca in modo ideale nella rete del conferimento dei rifiuti. Produciamo sia biometano che compost per questi specifici territori – ha spiegato al Quotidiano di Sicilia, l’ad Snam4Environment Marco Ortu -. Il biogas ricavato all’interno di questo stabilimento coprirà una parte del fabbisogno regionale di impianti e di energia; la Sicilia non ha sufficienti stabilimenti per il trattamento dei rifiuti e grazie ad Enersi non dovrà portare fuori regioni l’organico”.
Da sottolineare la presenza di Legambiente, in un connubio che evidenzia la sostenibilità dell’opera. “Nulla di nuovo per la nostra associazione. Chiediamo di svincolarci dalle discariche da diverso tempo e con coerenza difendiamo sul territorio la realizzazione degli impianti che permettono di farlo – ha spiegato al Quotidiano di Sicilia, Stefano Ciafani -. Già nel 2008 chiedemmo al paese, presentando a Milano il manifesto nazionale sul compostaggio, di investire su una tecnologia che permette non solo di produrre compost, fondamentale per i suoli del Sud Italia e le isole in via di pre desertificazione, ma di produrre compost che genera gas. La tecnologia sfruttata in Sicilia produce metano da fonte rinnovabile, non con la vecchia tecnologia del compostaggio anaerobico che consuma essa stessa energia”.
Legambiente: realizzare impianti è fondamentale per togliere dalle mani delle ecomafie il settore
Il rapporto Ecomafie di Legambiente restituisce un quadro sconfortante dei reati perpetrati, anche in Sicilia, dall’infiltrazione della mafia nella gestione del ciclo dei rifiuti. “L’assenza di impianti per la gestione corretta dei rifiuti è stata una dei motori delle attività delle ecomafie nello smaltimento illegale degli stessi – ha spiegato il presidente Legambiente -. Per questo realizzare impianti è fondamentale per togliere dalle mani delle ecomafie il settore e in Sicilia l’assenza di stabilimenti, e quindi il trasporto fuori regione dei rifiuti, ha facilitato l’infiltrazione mafiosa. Avere delle strutture adeguate permette trasporti brevi, ma mantenere gli occhi aperti è fondamentale perché le ecomafie sanno infiltrarsi anche nei cicli virtuosi. Questo è un allarme che lanciamo per tutte le opere, anche quelle in programma nel Pnrr, perché i 191,5 miliardi di euro stanziati vengano attratti da aziende ‘pulite’”.
In attesa dei termovalorizzatori annunciati dal Governo regionale, la Sicilia ha trovato un primo impianto risolutivo nello sfruttamento dei rifiuti organici nella provincia di Caltanissetta. “Nel cuore della Sicilia abbiamo un impianto tecnologicamente avanzato ed è un segnale anche per la vulgata che vuole, proprio il centro del nostro territorio, un ambiente su cui è difficile investire – ha dichiarato l’assessore regionale all’Energia Daniela Baglieri -. Quando il gioco di squadra tra Regione, privato e le srr è vincente le buone idee possono diventare un progetto concreto. Serve collaborare, alcune diatribe lasciano il tempo che trovano, per questo credo nel profondo valore della compresenza di Snam, dell’assessorato all’Energia e della Srr interessata, a questa inaugurazione. Spero in un effetto emulazione e quindi nella volontà di altre società, di altre srr, di partecipare allo stesso percorso”.
Sicilia in primo piano sul fronte energia
Su più livelli le istituzioni italiane stanno cercando di ritagliare per il Sud Italia un ruolo di primo piano per l’approvvigionamento di energia, lo chiedono i nuovi equilibri scaturiti dall’invasione Russa dell’Ucraina. La Sicilia, spiega l’assessore Baglieri, ha già un ruolo primario grazie alla presenza di altre infrastrutture strategiche. “Se pensiamo ai due gasdotti che dovranno smistare il gas proveniente dal Nord Africa, alle autorizzazioni sui giacimenti Argo e Cassiopea dati ad Eni, ai progetti di idrogeno verde che rappresenta un vettore energetico ancora in via sperimentale, se aggiungiamo oggi la produzione di biometano, scopriamo i tasselli di un puzzle più grande che non mancheremo di continuare a valorizzare”.
Presente all’incontro anche il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino. “Ospitiamo questo impianto orgogliosi di farlo perché è il primo in Sicilia. Rifiuti che negli ultimi anni venivano conferiti in modo diverso, oggi diventano energia. La nostra città trarrà un importante vantaggio e alcuni cittadini hanno già segnalato un alleggerimento della Tari”.
Durante l’evento, Snam4Environment ha simbolicamente consegnato al Comune di Caltanissetta la pista ciclabile realizzata dalla società nei pressi dell’impianto, un’opera pensata per valorizzare il territorio dando un contributo alla fruibilità dell’area da parte delle comunità locali.
Twitter: @ChiaraBorzi