Botta e risposta sull’ex asilo Calcagno di Milazzo - QdS

Botta e risposta sull’ex asilo Calcagno di Milazzo

Stefano Scibilia

Botta e risposta sull’ex asilo Calcagno di Milazzo

Stefano Scibilia  |
sabato 03 Febbraio 2024

L’opposizione ha denunciato i gravi ritardi nei lavori, che avrebbero dovuto essere ultimati già lo scorso anno. L’Amministrazione ha gettato acqua sul fuoco, assicuranto che le opere verranno completate

MILAZZO (ME) – Doveva essere il futuro Museo delle Tradizioni marinare, ma per il momento è solo un cantiere di un vecchio asilo risalente al 1903, che ai tempi fu uno degli edifici più rappresentativi del Novecento. Stiamo parlando dell’ex asilo Calcagno, che nel 2022 è stato protagonista di un’assegnazione di una gara d’appalto in favore della ditta Sgrò Alberto Alvaro Daniele di Catania. Il completamento di quella che sarebbe dovuta essere la nuova struttura era previsto per l’inizio del 2023, ma durante la fase esecutiva qualcosa è andato storto.

I lavori dell’ex asilo Calcagno fermi al palo

Sul rebus legato ai lavori, tuttora fermi al palo, è intervenuto il neonato comitato Sud chiama Nord di Milazzo tramite il consigliere comunale di opposizione Damiano Maisano: “L’Amministrazione – ha affermato – dovrebbe fare un esame obiettivo e severo al proprio interno per ricercare le reali responsabilità e scongiurare potenziali contenziosi che potrebbero portare un danno erariale certo all’Ente. Troppo semplice e poco credibile addossare sempre e comunque all’impresa appaltatrice tutte le colpe di ogni problematica e ritardo sui lavori”.

“L’intervento di recupero dell’ex Asilo Calcagno – ha aggiunto Maisano – ha una valenza simbolica importante per la cittadinanza e per tutto il comprensorio di Vaccarella, ma a oggi è altissimo il rischio che quest’opera non veda mai la luce. Stiamo parlando comunque di un intervento dal valore di aggiudicazione poco superiore a cinquecentomila euro e per questo non osiamo pensare cosa potrebbe succedere su appalti di importi maggiori finanziati con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con notevoli complessità progettuali e autorizzative”.

“Spesso – ha concluso il consigliere di opposizione – la smania di fare annunci serve solo a gettare fumo negli occhi. Negli ultimi anni a Milazzo abbiamo assistito a tanta propaganda con pochissimi fatti e tanta confusione. La vicenda dell’Asilo Calcagno lo certifica in maniera lampante”.

In virtù delle problematiche dovute alla fase di stallo dei lavori, gli esponenti della minoranza hanno richiesto una seduta straordinaria del Consiglio comunale per approfondire il tema. E alle dichiarazioni di Maisano il sindaco Pippo Midili ha replicato in modo sarcastico: “Sapevo di Maisano esperto di rifiuti – ha detto il primo cittadino – e me lo ritrovo adesso esperto anche di appalti. Quando ho saputo della richiesta di Consiglio straordinario presentata dal consigliere Maisano e da altri tre esponenti della minoranza ho chiesto la cortesia a un consigliere di maggioranza di apporre la quinta firma per poter dar seguito alla seduta straordinaria sullo stato dell’appalto dell’ex Asilo Calcagno. Sarò ben lieto di rispondere punto per punto alle affermazioni strumentali che sono state inserite nel documento”.

Il primo cittadino successivamente ha elogiato l’operato della sua Amministrazione nell’ambito delle opere pubbliche, rispondendo punto su punto alla nota rilasciata dall’esponente di Sud chiama Nord: “Risulta davvero deplorevole – ha affermato il primo cittadino – tentare di denigrare il lavoro di chi da tre anni è impegnato a restituire dignità a una Milazzo mortificata dall’inerzia assoluta di chi ha amministrato in precedenza. E se non ricordo male Maisano era in quella coalizione. Oggi debbo pensare che non si sia accorto in che città vive”.

“Da tre anni – ha concluso il sindaco Pippo Midili – abbiamo portato avanti opere pubbliche di fondamentale importanza rivolte ai diversamente abili, agli anziani, ai bambini con i parchi giochi inclusivi. Lavori che adesso troveranno completamento con l’attenzione nei confronti di un quartiere, quello di Vaccarella che lui da amministratore non aveva evitato fosse mortificato dal tempo”.

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