Catania, l'ex assessore e le dimissioni: è "guerra" per il suolo pubblico

Catania, l’ex assessore e le dimissioni: è “guerra” per il suolo pubblico

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Catania, l’ex assessore e le dimissioni: è “guerra” per il suolo pubblico

Antonio Licitra  |
martedì 10 Maggio 2022

Sulla questione in città è scoppiata la bagarre.

“La pioggia di dinieghi emessi dal Comune di Catania in questi ultimi giorni rispetto alle richieste di rinnovo delle concessioni di suolo pubblico presentate dalle imprese commerciali è l’ennesima riprova del combinato disposto di malapolitica e malaburocrazia che sempre più attanaglia il tessuto imprenditoriale della nostra città”. La posizione è quella espressa dal Cna, che punta il dito sula Direzione Attività produttive del Comune di Catania per via delle mancate concessioni di suolo pubblico che, già da settimane, ha scatenato un’accesa polemica.

“Con più comunicazioni inviate alle imprese di ristorazione che hanno realizzato negli anni passati dehors sui marciapiedi o sulla pubblica via – continua la confederazione – l’amministrazione ha infatti recentemente avvisato che la concessione del suolo pubblico non verrà rinnovata in quanto detti dehors sarebbero privi di regolare titolo edilizio (ossia del permesso di costruire). Una ipotesi interpretativa del tutto lontana dalla legge”.

Una questione portata all’attenzione generale da Mio Italia, guidato da Roberto Tudisco, per la quale interviene Fipe Confcommercio che chiarisce la ratio del respingimento di alcune richieste. “Sono state rigettate circa 140 istanze per mancanza di titolo abilitativo – sostengono – ma è altrettanto vero, dai casi sinora esaminati, che le istanze di rinnovo di suolo pubblico presentate dagli esercenti erano carenti di documentazione e andavano formulate secondo una procedura più idonea per un compiuto esame da parte della conferenza dei servizi e per non essere, quindi, rigettate. Alcune di queste istanze, abbiamo appurato, se correttamente presentate non sarebbero state, infatti, rigettate. In tal senso Confcommercio ha allestito un ufficio dedicato alle istanze di rinnovo di suolo pubblico a cui ci si può rivolgere”. 

Suolo pubblico: l’ex assessore

L’ex assessore con delega alle attività produttive, Ludovico Balsamo, ci ha risposto in merito al post pubblicato su Facebook qualche giorno fa, facendo un punto sul regolamento e sulle modifiche che potrebbero attuarsi.

“Si tratta di una serie di avvii del procedimento che mi risulta essere frutto di una conferenza dei servizi tenutasi giorno 4 aprile, dopo soli tre giorni dalle mie dimissioni. Sembra, infatti, che l’ufficio delle attività produttive insieme a quello dell’urbanistica intendano avviare un nuovo iter nella valutazione delle pratiche, anche in quelle di rinnovo, chiedendo il permesso a costruire per aver rinnovata la concessione relativa agli spazi ed alle istallazioni esterne. Questa nuova impostazione non è condivisa non soltanto dal sottoscritto ma neanche dalle associazioni di categoria e dai ristoratori. Credo che tutto ciò sia assolutamente da rivedere perché ritengo sia inopportuno fare un permesso a costruire su una pubblica via o su un marciapiede. Ricordiamo, sempre, che le concessioni del suolo pubblico hanno una durata temporanea di un anno. Non capisco, quindi, come si possa ottenere un permesso a costruire su un suolo pubblico che l’anno dopo, per qualsiasi motivo, potrebbe anche non essere più rinnovato. Sono sicuro, si sia trattato di un abbaglio da parte direzioni e credo che ritorneranno sui loro passi, rivedendo pratica per pratica, per andare a definire meglio il tutto, così come già previsto nel regolamento in approvazione al momento al vaglio del consiglio comunale.  In questo regolamento, infatti, il sottoscritto ha immaginato una conferenza dei servizi itinerante, permanente e decisoria che include in questi casi di tipologie più elaborate, la presenza dell’ufficio urbanistica proprio per andare a definire pratica per pratica, insieme al tecnico di parte, la tipologia da andare a far realizzare all’esercente. Le pedane di livellamento sono spesso  indispensabili per far sì che gli utenti delle attività di ristorazione possano consumare in una superficie ben livellata. Le pedane quando non sono bullonate con delle viti su una base in cemento e non creano una volumetria non dovrebbero assolutamente essere oggetto del permesso a costruire. Ecco il motivo del mio post sui social e di questo chiarimento. E’ opportuno, infine, far presente che nell’approvazione del regolamento ci sia il modo per andare a uniformare i colori, i tessuti ed i materiali delle strutture e degli allestimenti esterni anche per un punto di vista del decoro urbano.”

Balsamo e le dimissioni

Nel post, l’ex rappresentante della giunta Pogliese, spiega anche la motivazione che lo ha spinto a lasciare. “L’ufficio versava in condizioni di grandissima difficoltà. Mancavano delle figure fondamentali per mandare avanti una direzione in un periodo così delicato. Ho ritenuto impossibile mandare avanti l’attività amministrativa e ritenevo non giusto vanificare il lavoro e i sacrifici fatti negli anni. Ho preferito, quindi, mettermi da parte nella speranza che da questo gesto potessero nascere degli spunti di riflessione e nella speranza che l’amministrazione avesse subito provveduto a rimpinguare l’organico, individuando figure indispensabili per un corretto funzionamento amministrativo. Tutto ciò, purtroppo, mi risulti che ancora ad oggi non è successo e che le cose non stiano andando affatto bene”.

Antonio Licitra

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