Pogliese tentato dalle dimissioni: le sorti della città appese a un filo

Pogliese tentato dalle dimissioni: le sorti della città appese a un filo

Pogliese tentato dalle dimissioni: le sorti della città appese a un filo

Melania Tanteri  |
mercoledì 23 Marzo 2022

Si moltiplicano le voci che vorrebbero il sindaco dimissionario a giorni. Una possibilità che lascerebbe Catania senza guida per mesi.

Le opposizioni le invocano da tempo. In particolare l’ex assessore Salvo Di Salvo, che non ne ha fatto alcun mistero. Così come l’altro esponente della minoranza, Lanfranco Zappalà e i rappresentanti di Sinistra italiana. Oggi, però, dopo che il tribunale ha rigettato l’ennesimo ricorso seguito alla sospensione dalla carica per gli effetti della legge Severino, sembra che l’ipotesi di lasciare anzitempo sia accarezzata dallo stesso primo cittadino. Dopo la minaccia di dimettersi, in occasione della scelta del vicepresidente vicario del consiglio comunale, Pogliese, frustrato dalla sospensione imposta dalla Legge Severino e alle prese con il secondo grado del processo per peculato, potrebbe passare all’azione concreta.

Il Pnrr e le condizioni finanziarie

E potrebbe dimettersi addirittura entro questa settimana, come i rumors sembrerebbero predire. Una data che potrebbe permettere a Catania di andare al voto insieme ai capoluoghi siciliani Messina e Palermo. Così, però, la città si troverebbe senza guida e senza consiglio comunale per oltre due mesi Tempo che sarebbe invece necessario all’ente per più ordini di motivi. Il primo lo indica un esponente della maggioranza, il capogruppo di Grande Catania, Sebi Anastasi che evidenzia la necessità di una guida “con i progetti per il Pnrr – afferma – sarebbero due mesi persi. Non entro nel merito della questione, ma c’è da considerare che far affrontare al consiglio comunale una campagna elettorale in questo momento, con una situazione strutturale e finanziaria del comune molto grave, non sarebbe l’ideale”.

“Gli staremo comunque accanto”

Anche i più vicini al sindaco vorrebbero che Pogliese ci pensasse bene. Che aspettasse e valutasse meglio. Anche per mettere in condizioni gli stessi esponenti politici che lo hanno sostenuto e che continuano a sostenerlo, di organizzarsi. “Gli staremo comunque accanto – afferma qualcuno – perché è comprensibile il carico di pensieri che ha in questo momento, ma è chiaro che sarebbe meglio aspettare”. D’altronde, già all’indomani della sospensione della sospensione in tanti avevano lanciato l’appello al sindaco affinché non si dimettesse.

Le prospettive

Non solo: non ci sarebbe il tempo per organizzare una campagna elettorale per la scelta del nuovo sindaco, né da una parte – il centrodestra litigioso potrebbe non trovare una quadra – né dall’altra. In casa centrosinistra, infatti, non sembrano esserci opzioni, se non quella dell’ex sindaco Bianco che, come ammesso da lui stesso, potrebbe farci un pensierino. Restano gli esponenti della società civile o la possibilità che sia un esponente del Movimento 5 Stelle a puntare alla poltrona di sindaco. Ma nulla è certo e, senza dubbio, avere poco tempo non aiuterà nella selezione del candidato migliore, almeno per le sorti della città.

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