C'è sempre una prima volta - QdS

C’è sempre una prima volta

Pino Grimaldi

C’è sempre una prima volta

sabato 07 Ottobre 2023

Ed è accaduto nel Paese più democratico del mondo. Una Costituzione del 1787 con soli 7 articoli e 27 emendamenti per 50 Stati componenti gli Stati Uniti d’America (USA) con quasi 335 milioni di abitanti e circa 10.000 Km quadrati di suolo da amministrare, gestire e rendere sempre più coeso per potere continuare ad essere la più grande ed efficiente potenza mondiale.

Giorno 3 Ottobre 2023 finirà con l’essere ricordato alla pari del 6 Gennaio 2021 e 11 Settembre 2001 date indimenticabili perché, come quanto appena accaduto, hanno messo in crisi il sistema democratico.
Il tutto accaduto perché 8 Membri della Camera dei Rappresentanti (Camera bassa composta da 435 eletti) appartenenti al GOP, maggioranza, hanno votato la sfiducia allo Speaker della Camera, repubblicano ed eletto in Gennaio dopo ben 15 votazioni.

Accaduto nella loro storia invero altre due volte nel corso dei secoli, ma senza successo; e dunque questa “sfiducia” andata in porto e con lo sfiduciato che non si ripresenterà, è la prima volta, con il popolo messo in crisi e la “democrazia” di un Paese che batte moneta ovunque e intende insegnarla, violata come accadde nelle altre due date sopraindicate.

Il fatto nasce da una modifica alle norme parlamentari che lo scorso anno approvarono poter essere anche un solo Deputato a proporre la sfiducia. E l’uomo in questione è Matt Gaetz, repubblicano della Florida, il quale detto fatto dopo avere sentito alcuni altri alla Camera insospettito dei beaux geste dello Speaker verso i Democratici si fa protagonista e fa porre in votazione la sfiducia al “suo” Speaker. Stordimento nei democratici che alla fine risolvono di appoggiare la richiesta che appunto sì pure per un pugno di voti passa lasciando tutti increduli. I democratici discutono a lungo se votare ancora il loro nemico repubblicano e mettere in imbarazzo i repubblicani, ma risolvono di votare la sfiducia. Ma l’inghippo é in casa repubblicana-trumpiana dove si vuole dimostrare che non intendono giocare con un capo squadra a loro dire in combutta con i democratici. Ed ecco che 8 di essi votano con i democratici ed affossano McCarthy per dimostrare che non è Trump, dal di fuori, a battere la musica politica.

Pare che entro la settimana prossima possano trovare un candidato gradito ad ambedue i partiti e riprendere i lavori d’aula; che se così non fosse tutto verrebbe bloccato con grave danno a Biden ed alla Camera: la decisione di spendere milioni di dollari in campagna elettorale per l’anno prossimo e soprattutto far completare il muro al confine del Messico iniziato da Trump per evitare immigrazione illegale (della serie tutto il mondo è Paese).

E’ certo che gli USA sono in crisi non avendo un candidato accettabile per le elezioni del Novembre 2024: ambedue i candidati – quasi certi – Biden e Trump hanno grossi problemi Ma nessuno dei due partiti ha ricambi facili ed il rischio è di avere un prossimo Presidente ancor peggio dei due menzionati.

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