Mafia, imprese confiscate, come garantire un futuro produttivo - QdS

Mafia, imprese confiscate, come garantire un futuro produttivo

Mafia, imprese confiscate, come garantire un futuro produttivo

lunedì 10 Agosto 2020

Fillea Cgil ha presentato un manuale di conoscenza delle leggi e di indicazioni operative. De Berardinis (Cfi): "Cfi: “Non basta mettere a disposizione le risorse finanziarie, serve progettualità. Potenziare ruolo e azione dell'Anbsc”

Dare un futuro pulito e produttivo alle imprese sequestrate e confiscate alle mafie. La Fillea Cgil ha presentato un manuale sulle norme e sulla politica sindacale delle imprese sequestrate alla malavita. Un opuscolo vuole essere uno strumento di informazione, di conoscenza delle leggi e di indicazioni operative.

Alla presentazione ha partecipato l’amministratore delegato di Cfi- Cooperazione Finanza Impresa, che, come investitore istituzionale e strumento di politica attiva del lavoro, sostiene i lavoratori nei progetti di recupero delle aziende confiscate alle mafie.

“L’iniziativa – ha spiegato Camillo De Berardinis – è un apprezzabile contributo che rilancia l’attenzione su un settore, quello della filiera delle costruzioni, in cui non solo l’attività di prevenzione e contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata, ma la salvaguardia dell’occupazione e il rilancio delle aziende sequestrate e confiscate assumono particolare rilevanza. Recuperare le imprese, restituirle alla comunità e all’economia legale non ha solo una valenza economica e di tutela del lavoro, ma rappresenta nello stesso un segnale forte e un messaggio di fiducia per il territorio e per il suo sviluppo”.

“Per riuscire in questa sfida – afferma ancora l’Ad – occorre mettere in campo, dopo l’azione di contrasto di magistratura e forze dell’ordine, tutte le risorse disponibili. Il potenziamento del ruolo e dell’azione dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati, la mobilitazione del sindacato, la determinazione dei lavoratori, gli strumenti finanziari di sostegno per le imprese ed i lavoratori, che Cfi può mettere a disposizione, come la Legge Marcora e il fondo agevolato creato con il decreto MiSE (Nuova Marcora)”.

“Per il successo di queste iniziative di recupero – conclude De Berardinis – non basta mettere a disposizione risorse finanziarie, ma, come l’esperienza delle centinaia di interventi realizzati con la Legge Marcora ci mostra, occorre fornire assistenza ai lavoratori e all’impresa fin dalla fase progettuale e accompagnarli per tutta la fase di sviluppo e consolidamento. Cfi, infatti, diventa partner della nuova impresa, ne condivide il percorso e le sfide, perché interviene con finanziamenti a lungo termine e con capitale di rischio per dieci anni”.

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