Come sta Eriksen dopo il malore, le ultime notizie - QdS

Come sta Eriksen dopo il malore, le ultime notizie

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Come sta Eriksen dopo il malore, le ultime notizie

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domenica 13 Giugno 2021

L'amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, rassicura tutti sulle condizioni di Christian Eriksen, dopo quanto accaduto durante Danimarca-Finlandia

“Eriksen ha mandato un messaggio nella chat della nostra squadra, del gruppo Inter, sta molto meglio, la dinamica delle immagini faceva presagire a qualcosa di drammatico, è stato un pomeriggio di grande paura e trepidazione che si è concluso poi con notizie positive”.

Con queste parole, rilasciate a Sky Sport, l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, rassicura tutti sulle condizioni di Christian Eriksen, dopo quanto accaduto durante Danimarca-Finlandia.

“Sarà lo staff medico della Federcalcio danese a fare i comunicati ufficiali come è giusto che sia, ma io posso dire che Kjaer è stato molto importante, così come lo sono stati i sanitari presenti allo stadio, oggi possiamo raccontare quello che è successo e che poteva avere risvolti drammatici – ha aggiunto Marotta -. C’è un’altra cosa che mi fa piacere sottolineare: il mondo dello sport e del calcio ancora una volta si è unito e stretto intorno a Eriksen, con manifestazioni di affetto e di sostegno molto belle”.

“PER FORTUNA ERA IN CAMPO”

«Fortuna che sia successo mentre Eriksen era in campo». Roberto Vannicelli, cardiologo dello sport e medico della nazionale di pallavolo. «Ho ripensato subito a Morosini, mi è sembrato di rivedere la stessa scena, agghiacciante – dice -. Ma è stato fatto tutto il necessario, per quello che ho visto io. Il soccorso è stato immediato, il protocollo è stato rispettato e ora mi sembra di poter dire che il peggio è passato. Se fosse successo come al povero Astori, in una camera d’albergo, senza la possibilità di fare la rianimazione immediata, ora non parleremmo di un sopravvissuto».

I soccorsi «sono stati veloci, efficienti – sottolinea il cardiologo -. Da quello che ho visto lo hanno intubato in campo e quindi più di così non si poteva fare». La drammaticità dell’evento resta, «ma dà anche un segnale di speranza perché vuol dire che se si rispettano i protocolli di sicurezza, dal
defibrillatore al personale sanitario addestrato alla rianimazione, molte morti improvvise sarebbero sicuramente evitate o, almeno, diminuite».

Ora, prima di parlare del futuro agonistico di Eriksen, “bisognerà capire esattamente che cosa ha avuto. Ci sono malattie cardiache silenti – spiega Vannicelli – che possono non essere scoperte nemmeno con migliaia di esami, quelli che deve superare un atleta professionista. Circa il 3% delle morti improvvise da sport rientrano in un’area grigia che nemmeno l’autopsia riesce ad evidenziare. In un caso come questo, per fortuna non mortale, le anomalie più frequenti sono quelle elettriche, le cosiddette canalopatie”.

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