Il Comune di Siracusa pagherà il debito di 6 milioni alla Sogeas - QdS

Il Comune di Siracusa pagherà il debito di 6 milioni alla Sogeas

Il Comune di Siracusa pagherà il debito di 6 milioni alla Sogeas

venerdì 15 Dicembre 2023

L’Ente condannato in primo grado: accenderà un mutuo per estinguere la somma dovuta alla Società del servizio idrico. Cavallaro: “Una definizione prima della pronuncia sarebbe stata più vantaggiosa”

SIRACUSA – Chiuso il contenzioso con la Sogeas (Società gestione acque Siracusa). Difatti, il Civico consesso di Siracusa, in una seduta convocata d’urgenza, ha approvato la proposta di riconoscimento del debito fuori bilancio con la società, poi fallita, che ha gestito il servizio idrico in città fino ai primi anni 2000.

il Comune aretuseo verserà 6 milioni 939 mila euro

Pertanto il Comune aretuseo verserà la somma complessiva di 6 milioni 939 mila euro alla Sogeas per chiudere in maniera tombale il contenzioso. L’importo coprirà gli effetti della sentenza del Tribunale di Siracusa n. 1909/2023 depositata il 30/10/2023 con la quale il Comune è stato condannato in primo grado a pagare un debito, a saldo di investimenti non ammortizzati per impianti, macchinari e manutenzione straordinaria (più Iva), di 6 milioni 912 mila 286,50 euro ai quali andrebbero aggiunti circa 5 milioni tra spese e interessi moratori. L’intesa raggiunta con la curatela fallimentare di Sogeas prevede il pagamento del 90% della somma (6 milioni 221 mila 057,85 euro) e la rinuncia agli interessi.

Tale impegno sarà affrontato ricorrendo a un mutuo ventennale, possibilità concessa dalla legge per gli indebitamenti da investimenti. I voti a favore sono stati 24 e 4 quelli contrari. Il Consiglio comunale ha anche votato l’immediato esecutività della delibera. La decisione fa seguito a quella presa nel corso della precedente riunione allorché era stata approvata, sempre a maggioranza, la variazione di bilancio per il pagamento di debito fuori bilancio da contenzioso con il fallimento della Sogeas.

All’ultima seduta hanno presenziato l’assessore al Bilancio, Pietro Paolo Coppa, e il Ragioniere generale del Comune, Giorgio Giannì. L’assessore Coppa ha spiegato ai consiglieri i motivi della convocazione d’urgenza legata alla scadenza per l’accensione del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. Difatti sussistono motivi rilevanti e indilazionabili che hanno resa necessaria la discussione della proposta n. 94/2023, dato che Cassa Depositi e Prestiti ha pubblicato sulla propria pagina web che le richieste di nuovi finanziamenti devono essere inserite in piattaforma online entro la data del 13 dicembre 2023.

L’iter procedurale che ha portato all’odierna delibera

Il Ragionire generale Giannì ha ripercorso l’iter procedurale che ha portato all’odierna delibera. Al dibattito sulla convocazione d’urgenza hanno dato il loro contributo i consiglieri Messina, Zappalà e Paolo Romano che hanno eccepito la regolarità della sua trattazione. Sul punto successivo, quello del riconoscimento del debito, sono intervenuti i consiglieri Cavallaro e Milazzo che hanno richiamato, tra l’altro, le responsabilità politiche ed amministrative nel merito della gestione della pratica; e Zappalà che invece ha chiesto da un lato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sui debiti fuori bilancio; ed invitato l’Amministrazione comunale a fornire un quadro sulla situazione debitoria dell’Ente.

Il consigliere Cavallaro ha dichiarato di votare contro l’approvazione del debito fuori bilancio. “Non si comprende perché il Comune abbia coltivato una causa che ha determinato la prevedibile soccombenza in primo grado ed il rischio di un’esecuzione per circa 11 milioni di euro, dovendosi aggiungere gli interessi moratori alla sorte capitale di circa 6 milioni di euro – ha dichiarato Cavallaro -. Certo, la transazione limita i danni, ma una definizione prima della pronuncia del giudice ordinario in primo grado sarebbe stata certamente più vantaggiosa. Prendo atto che la transazione è stata approvata dalla maggioranza consiliare, indebitando i cittadini per i prossimi vent’anni”.

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