Concessioni balneari e siccità, la posizione di Nello Musumeci

Musumeci contro la posizione “estremista” sulle concessioni balneari. E sulla siccità: “Bisognava intervenire prima”

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Musumeci contro la posizione “estremista” sulle concessioni balneari. E sulla siccità: “Bisognava intervenire prima”

Chiara Borzì  |
lunedì 27 Maggio 2024

Il ministro a Catania fa il punto su due questioni di primario interesse per la Sicilia: la crisi idrica e l'applicazione della Direttiva Bolkestein.

CATANIA – In visita al Porto di Catania il Ministro della Protezione civile e del Mare Nello Musumeci ha definito “particolarmente estremista” la posizione del Consiglio di Stato sulle concessioni balneari.

“Noi continuiamo il braccio di ferro con Bruxelles – ha detto l’ex governatore – sperando possa convincersi della necessità di salvare parte del tessuto imprenditoriale che ha investito sulle coste e mettere in gara quel che serve”.

Concessioni balneari, la posizione di Nello Musumeci

Musumeci ha ribadito la contrarietà del governo all’applicazione della Bolkestein perché, “c’è ancora una grande quantità di coste non impegnata”, ma non solo, ci sono “decine di migliaia di operatori hanno investito sulle strutture, si sono addebitati, e hanno diritto di ammortizzare il loro investimento. Dire ‘grazie non ci servi più’ – ha detto il ministro – è una scelta folle”.

Dopo la visita ad Augusta, Musumeci ha fatto visita al porto di Catania per seguire l’evoluzione dell’attività dell’Autorità Portuale di Sistema del Mare della Sicilia Orientale. La riparazione della darsena traghetti è terminata ed è iniziato il nuovo cantiere per il rifacimento della diga nel molo di Levante.

Il commento sulla siccità

Durante il punto stampa organizzato al Porto, Musumeci ha espresso apprezzamento per l’operato del presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina e ha parlato, oltre che di concessioni balnearie, anche di siccità

“Sulla siccità bisognava intervenire prima – ha detto Musumeci -. Credo che l’attuale Governo regionale stia gestendo le richieste partite nel 2020 con il provvedimento che ho promosso, con cui permettevano ai produttori di realizzare laghetti aziendale con un contributo a fondo perduto del 60%”. Da Catania Musumeci ha ricordato l’istituzione della Cabina della regia sulla crisi idrica attraverso cui “abbiamo chiesto a ogni regione di presentare un elenco di opere idrauliche da realizzare. La Sicilia ne ha presentate 50, stiamo intercettando i fondi”.

“Il mare può essere una carta vincente”

“È chiaro ci vorranno anni per la costruzione – ha ammesso Musumeci –; intanto, come Protezione Civile abbiamo dichiarato lo stato di emergenza nazionale stanziando 20 milioni di euro che serviranno al Governo regionale per fare fronte alle prime esigenze sul fronte zootecnico e nei centri urbani”.

Sulla dispersione di acqua ha aggiunto “bisogna investire sulle infrastrutture idrauliche, non lo si fa. Si preferisce un investimento che possa consentire di tagliare il nostro, che tutti possono vedere, piuttosto che lavorare sottoterra e consentire che dieci litri di acqua che partono dalla fonte possano arrivare a destinazione. È anche questo un problema culturale”.

Catania deve ritrovare un ruolo centrale nel Mediterraneo. “Le regioni del Mezzogiorno possono con il mare giocare la carta vincente ed è questo il dato che emerge negli ultimi 3-4 anni. Catania, con la sua storia, non può restare indietro”, ha aggiunto il ministro in visita a Catania. “L’economia del mare alimenta l’attività 250 mila imprese presenti soprattutto a Sud, conta quasi un milione di addetti e ha un valore sul PIL di circa il 9%. Sono convinto che qui ci siano tutte le condizioni perché Catania si possa riappropriarsi della sua tradizione marinata con un’infrastruttura che deve essere all’altezza del compito”.

L’idea di programmazione del ministro coincide con la strategia che l’Autorità di Sistema del Mare di Sicilia Orientale sta strutturando attraverso il nuovo piano regolatore del porto. “Puntiamo sul turismo crocieristico, sul turismo costiero, sul diportismo, mentre Augusta può diversificare il suo ruolo seguendo la naturale vocazione commerciale”.

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