L’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Toto Cordaro, esprime il proprio sostegno alla categoria degli imprenditori balneari siciliani dopo la sentenza del Consiglio di Stato
L’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Toto Cordaro, esprime il proprio sostegno alla categoria degli imprenditori balneari siciliani dopo la sentenza del Consiglio di Stato che sposta la scadenza delle concessioni balneari attualmente in vigore al 2024. Queste le sue parole.
Scadenza delle concessioni balneari: dal 2033 al 2024
“Per quanto riguarda il rinnovo delle concessioni balneari, attendiamo novità da Roma e dal parlamento nazionale. Noi avevamo seguito le indicazioni che pervenivano dalla legge di stabilità nazionale del 2018, laddove, in un emendamento previsto dall’allora ministro Centinaio, era stato stabilito che tutte le concessioni demaniali venissero estese al 2033. Successivamente, abbiamo scoperto che gran parte di quel governo ha cambiato idea in ragione di una sentenza del Consiglio di Stato, ma a fronte di una categoria straordinariamente importante per la Sicilia, che aveva fatto investimenti e che si era assunta degli impegni immaginando di poter investire in dieci anni.
La sentenza, riporta la scadenza al 31 Dicembre 2023. Nei giorni scorsi, è stato inserito un emendamento in un disegno di legge che sarà all’attenzione dell’aula parlamentare nazionale dal quale attendiamo cosa verrà fuori.
La Regione in prima linea per tutelare il lavoro dei siciliani
Riteniamo che quello dei balneari, sia uno dei settori tra i più trasparenti della politica economica siciliana. Tutti sono in regola avendo seguito le varie linee guida, ovvero: tutti hanno attualizzato il certificato antimafia, tutti hanno pagato fino all’ultimo euro dei canoni, facendo ricavare alla regione un introito di 15 milioni e tutti hanno assunto solo persone messe in regola. Noi riteniamo che questa categoria vada tutelata e per questa ragione abbiamo chiesto che si attivi un percorso giuridico e normativo serio che tuteli questi imprenditori attraverso un diritto di prelazione o in alternativa un sistema che possa equilibrare il tutto in maniera tale che tutti possano concorrere.
Il rischio che vediamo all’orizzonte è quello che i grandi potentati economici vogliano e possano accaparrarsi le migliori spiagge della Sicilia e non solo. Rispetto ad una vera e propria libera concorrenza senza limiti, i nostri imprenditori siciliani rischiano di rimanere col cerino in mano.
Si tratta di un comparto che vede ben 3.000 imprenditori concessionari del demanio marittimo che dà pane e lavoro a 100.000 siciliani. Davanti a tutto ciò non ci fermeremo e come governo Musumeci abbiamo il diritto ed il dovere di tutelare questa fascia imprenditoriale che costituisce per noi punti di PIL ai quali non vogliamo rinunciare.
Con i rappresentati di categoria ci siamo incontrati e confrontati più di una volta. Adesso il pallino passa nelle mani del parlamento nazionale. Siamo in attesa di quella che sarà la legge che verrà emanata.”
Antonio Licitra