“Causa Covid il Ministro Bonafede e il Governo – continua la nota di Claudia Ratti – bloccano, di fatto, le procedure in corso per l’assunzione di 2329 funzionari giudiziari, per le quali aveva già svolto la preselezione alla Fiera di Roma, alla quale avevano partecipato migliaia di persone provenienti da tutta Italia che hanno speso soldi e tempo per sostenere una prova inutile, inoltre il Ministro della (In)Giustizia ignora le graduatorie interne per il concorso ex art.21 quater e, visto che c’è, ignora anche la mobilità interna. Altro che cambiamento: certe cose non si facevano nemmeno nella prima repubblica. Al Ministro Bonafede non interessa se quelli che si infettano nelle cancellerie ai tempi del COVID, quelli ai quali non è consentito il lavoro agile per mesi per la carenza di hardware e software, quelli che sono pronti sempre e comunque, per il bene del Paese, a tirare avanti la baracca, restano a guardare, ancora una volta”.
“Confintesa non ci sta e si fa promotrice di un ricorso per abbattere quest’altra ingiustizia, l’ennesima, che viene perpetrata a danno dei dipendenti del Ministero della Giustizia in una vicenda nella quale alcune delle parole chiave sono irragionevolezza, ingiustizia grave e manifesta, disparità di trattamento, manifesta arbitrarietà, spregio al principio di favor partecipationis. Il finale – conclude la sindacalista – è ancora tutto da scrivere ma, qualunque sarà, Confintesa FP non potrà dire di non averci provato e il Governo avrà fatto, ancora una volta, la sua ennesima ingiustizia nei confronti dei suoi dipendenti”.
(ITALPRESS).