Per affrontare la grave situazione socio-economica che grava su cittadini e imprese. Il presidente dell'associazione dei sindaci Leoluca Orlando, "il ripetersi di incontri soltanto bilaterali finisce con il penalizzare i Comuni e i servizi ai cittadini”
L’Anci Sicilia, con una nota a firma del presidente, Leoluca Orlando, ha chiesto, nei giorni scorsi, al Governo nazionale l’attivazione di un tavolo tra Stato, Regione e Associazione nazionale dei Comuni italiani “per evitare che il ripetersi di incontri soltanto bilaterali finisca con il continuare a penalizzare i Comuni e i servizi ai cittadini”
“Il presidente Musumeci – ha spiegato Orlando – ha accolto la nostra proposta per l’avvio di un tavolo di confronto permanente Stato-Regione-Anci Sicilia finalizzato a recuperare la dimensione istituzionale dei Comuni e per affrontare alcune specifiche problematiche degli Enti locali siciliani derivanti dall’emergenza da Covid-19 e dalla gravissima situazione socio-economica che coinvolge cittadini famiglie e imprese. Tale tavolo è necessario poiché la Sicilia deve contemperare la legislazione esclusiva regionale sull’ordinamento degli Enti locali e i limiti, specie finanziari, di competenza di Governo e Parlamento nazionale”.
La proposta era scaturita dall’incontro, svoltosi il 20 maggio scorso, fra il Comitato direttivo dell’Associazione guidato dal presidente Leoluca Orlando e coordinato dal segretario generale Mario Emanuele Alvano e il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, insieme ai componenti della Giunta e ai vertici della burocrazia regionale. “Nel prendere atto – ha aggiunto Orlando – della confermata e positiva collaborazione istituzionale fra l’Anci Sicilia e la Regione siciliana, ampiamente avviata negli incontri precedenti, desideriamo, però, sottolineare la nostra posizione su alcuni temi fondamentali per la nostra stessa sopravvivenza, primo fra tutti il diritto alla salute alla base dell’articolo 32 della nostra stessa Costituzione. Pur riconoscendo, infatti, lo sforzo enorme fatto dalla Regione e in particolare dell’assessore Ruggero Razza e consapevoli che se oggi la Sicilia è fra le regioni che ha avuto il minor numero di morti e di contagiati è frutto del prezioso contributo degli operatori sanitari e del lavoro svolto dalla Regione, dai sindaci e dai cittadini che, a parte qualche rara eccezione, si sono attenuti al rispetto delle regole, crediamo che sia il tempo di procedere con una vera e propria revisione dell’attuale assetto della rete sanitaria regionale, intervenendo, anche grazie ai nuovi Fondi europei, valorizzando gli ospedali cosiddetti minori e implementando il ruolo di medici di famiglia e guardie mediche attraverso la definizione di protocolli e misure di prevenzione e definendo in maniera puntuale i diversi livelli di responsabilità tra Regione ed Enti Locali”.
“Per fronteggiare inoltre – ha sottolineato ancora il presidente di Anci Sicilia – la grave crisi di liquidità dei Comuni siciliani chiediamo misure urgenti in favore degli Enti in dissesto e predissesto e l’anticipazione dei trasferimenti relativi all’ex Fondo delle Autonomie locali e ai lavoratori precari e certezza sulla entità e sui tempi di erogazione dei trasferimenti regionali ai fini della costruzione del bilancio; lo svincolo dei 130 milioni di euro condizionati all’accordo con Stato-Regione e un chiarimento sull’utilizzo dei 115 milioni di euro per investimenti. Abbiamo, inoltre, necessità di avere certezza sui 300 milioni del Fondo perequativo e un confronto sulla rimodulazione dei Fondi europei, oltre a nuove norme in materia di riscossione dei tributi locali”.
“Al fine di risolvere criticità e dubbi – ha evidenziato – circa l’interpretazione di alcune norme e circolari applicative evidenziate dai sindaci presenti all’incontro, si è convenuto di fissare un incontro in videoconferenza fra le diverse strutture regionali, gli amministratori e i funzionari degli Enti locali siciliani”.
“In merito ai rapporti con il Governo nazionale – ha concluso il presidente Orlando – c’è l’esigenza di uscire dall’ambiguità che si è creata, in questi ultimi mesi, in settori vitali per la nostra stessa sopravvivenza. Chiediamo che venga rifinanziata l’Ordinanza di Protezione civile nazionale per buoni alimentari e che ci vengano date indicazioni precise sull’entità degli interventi da destinare alle fasce più deboli della popolazione. Riteniamo necessario un intervento urgente che modifichi la percentuale di accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità e degli avanzi di amministrazione e la previsione di necessità di specifiche disposizioni in materia di personale Enti locali siciliani, oltre a chiarimenti sulla istituzione delle Zone franche montane”.