Meno casi (-7,8% ) e meno morti (-17,5%) settimanali, ma la circolazione del virus resta alta.
Nella settimana 14-20 aprile 2021, rispetto alla precedente, c’è ancora una diminuzione del 7,8% di nuovi casi settimanali di coronavirus (90.030 rispetto a 106.326) e un calo del 17,5% i decessi (2.545 rispetto a 3.083). Ma “la circolazione del virus nel nostro Paese rimane ancora sostenuta”. E’ quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che sottolinea come “il decreto aperture è un atto coraggioso ‘sul filo del rasoio’ per rilanciare le attività e placare le tensioni sociali ma se passa il messaggio liberi tutti, la stagione estiva è a rischio”.
Con la progressiva riduzione dei nuovi casi settimanali, i casi attualmente positivi, che aveva raggiunto il picco della terza ondata il 5 aprile (570.096), sono scesi a 482 mila. Si tratta, spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, “di un numero molto elevato e sottostimato dall’insufficiente attività di testing e tracciamento. Peraltro, il dato nazionale risente di eterogenee situazioni regionali: infatti, la variazione percentuale dei nuovi casi aumenta in 3 Regioni e crescono i casi attualmente positivi in 6 Regioni”.
Secondo il monitoraggio, in calo sono anche i ricoveri con sintomi (23.255 rispetto 26.952, pari a -13.7%) e le terapie intensive (3.151 rispetto a 3.526 pari a -10,6%). “Gradualmente si allenta anche la pressione sugli ospedali – commenta Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari del Gimbe – ma il numero di posti letto occupati, sia in area medica che in terapia intensiva è ancora elevato in numerose Regioni”.