“Covid, morte fisica, economica e sociale. Si vince con misure precise, efficaci e logiche” - QdS

“Covid, morte fisica, economica e sociale. Si vince con misure precise, efficaci e logiche”

Patrizia Penna

“Covid, morte fisica, economica e sociale. Si vince con misure precise, efficaci e logiche”

sabato 23 Gennaio 2021

L’intervista del Qds a Francesco Bergamo, giornalista embedded e studioso di demodoxalogia. I cittadini sono arrabbiati e frustrati: il tentennamento è stato fatale per l’economia

ROMA – Francesco Bergamo, 54 anni, veneziano, è uno studioso di demodoxalogia, giornalista embedded (inviato di guerra), vicedirettore del giornale Difesa Online e direttore dell’agenzia di stampa “Agenzia Informatore Economico-Sociale”- Il Quotidiano di Sicilia lo ha intervistato in esclusiva.

La pandemia ha fatto saltare tutti gli schemi. Lei una volta ci disse, come esperto di demodoxalogia, che l’opinione pubblica non esiste, ne esistono tante. Bene, quali sono stati gli effetti della pandemia sull’opinione pubblica?
“Devastanti! C’è paura e confusione: un mix di cause psico-fisiche, mediche, economiche e sociologiche. Il virus può portare alla morte fisica, economica e sociale. Si vince con misure precise, efficaci e logiche. Siamo oltre gli 80.000 morti e la paura continua a cresce. Nella scala dei bisogni ai primi tre posti ci sono: alimenti, difesa e abitazione; poi a seguire ornamento, religione, abbigliamento, ricreazione e arte, mezzi di trasporto, istruzione, lusso comodità, previdenza, supremazia. Il Covid li ha colpiti tutti! Ci vorrà tempo per eliminare l’angoscia provocata nei cittadini”.

Che cosa intende per sociale?
“Oggi l’anziano è socialmente attivo quasi fino alla fine. Il Covid ha scompaginato tutto con effetti deleteri. Isolamento e impotenza hanno generano stress. Pensiamo a chi perde la vicinanza dei propri cari o ai nonni che aiutano i nipoti. Gli anziani dipendono dalle risorse comuni e aver sentito parlare, prima del vaccino, di minor priorità medica li ha portati alla morte sociale apparente. In uno Stato i bisogni del singolo sono parte vitale della società. Un contrasto sociale radicato è la possibilità di sopravvivenza tra i soggetti forti e deboli: ricchi e poveri. I ricchi possono pagare, i poveri dedicano tempo. Chi perde soldi o non può dedicare tempo è in crisi. Questo contrasto è in pieno svolgimento”.

Contromisure precise, efficaci e logiche. Una parola!
“Nel 1576 il vostro illustre medico palermitano Giovanni Filippo Ingrassia nel suo “Informatione del pestifero et contagioso morbo” scrisse che la peste si vince con l’ oro, il fuoco e la forca”.

Sono regole ancora valide?
“Certo, oggi sono: investimento di denaro pubblico, sanità e profilassi, osservanza inflessibile delle direttive. Inoltre, il tentennamento è fatale per l’economia: nel 2020 i cittadini hanno perso 2.600 euro a testa”.

Il Covid ha provocato una maggiore frammentazione dei punti di vista?
“Sì. Ci sono correnti di opinione per i vari punti di vista. Più passa il tempo, più i bisogni si concentrano sui primi tre e le varie opinioni si addensano e si esprimono a tal riguardo”.

Con quali conseguenze?
“Con il sistema in.de. (indagine demodoxalogica) ho parlato con gli opinion leaders della strada. Qualche esempio: la farmacista, un anziano parrocchiano, un cameriere, un rappresentante. Sono il sentire popolare e ho rilevato opinioni interessanti. Ho lasciato da parte i media, perché hanno altre dinamiche. Sono andato direttamente alla fonte”.

E che cosa è emerso?
“Rabbia, frustrazione, preoccupazione e quello che dice riguardo al desiderio del popolo Machiavelli ne Il Principe: “non essere oppresso”. C’è un ritorno all’economia domestica. Il sapersi arrangiare aiuta, ma non può durare all’infinito. In ambito alimentare c’è un curioso fenomeno: preferiscono i prodotti confezionati a scapito di quelli da banco. è una forma di autotutela sanitaria perché il prodotto industriale è ritenuto più sicuro per gli elevati standard di igiene. I consumi alimentari sono aumentati in generale durante tutto il 2020 e nello specifico i consumi domestici a Natale, però non hanno compensato i consumi fuori casa causa chiusura ristoranti e bar, zero cene aziendali e feste a capodanno. E’ aumentato il consumo di ansiolitici. Gli anziani sono diventati degli smanettoni indefessi. I giovani sono più insofferenti. C’è una certa paura per possibili conflitti sociali se la situazione dovesse aggravarsi”.

Per certi versi possiamo dire che la pandemia ha decretato la morte della scienza e dell’informazione. Nel primo caso mi riferisco ai virologi, scienziati che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Nel secondo caso, giornali hanno costruito per mesi l’informazione su ipotesi, complice anche un governo ondivago che ha fatto fatica in più di una occasione a prendere decisioni ferme e a mantenerle. Un’opinione pubblica più confusa è anche più “pericolosa”?
“Tempesta perfetta, direi! Giuliano Ferrara anni addietro aiutò la Cia decrittando le contorte politiche italiane. L’amministrazione Usa non riusciva a venirne a capo. Oggi non è cambiato molto: le autocertificazioni lo dimostrano. Con le crisi i cittadini si affidano al vertice, agli esperti e alle informazioni (purché chiare ed univoche). Vede, Cavour si preparava studiando a fondo l’economia e i problemi e agiva di conseguenza. Lo Stato avrebbe dovuto inviare subito in Cina dei virologi e blindare tutto. Mancano protezioni e respiratori? Lo Stato avrebbe dovuto convertire all’istante e a proprie spese la produzione industriale. Monopattini, regole confuse e altro hanno ingigantito il problema. Torna utile Machiavelli che sintetizzo: “per essere al sicuro e non dipendere dalla fortuna bisogna avere il proprio esercito”. Beninteso che al posto dell’esercito bisogna mettere l’economia reale e con poca pressione fiscale. Ha ragione lei sull’opinione pubblica, potrebbe essere pericolosa, perché le azioni (sempre Machiavelli sintetizzato): “intervenire un’unica volta con tempi brevi”. Il Manuale Cencelli non può essere usato in economia e con una pandemia in atto, ma solo in politica. Vedremo che cosa succederà quando cadrà il blocco dei licenziamenti”.

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