L'esperto del Cnr, Sebastiani: "Ritardare le riapErture di un mese. Invece di parlare di rischio calcolato, pesno sia più corretto parlare di costo calcolato"
I numeri dell’epidemia di Covid-19 sono ancora troppo alti in Italia per poter riaprire senza dover richiudere a breve, seguendo così “una strategia perdente”: lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).
“Ritardando le riaperture di un mese, a fine maggio, sarebbe possibile almeno completare la vaccinazione degli over 70 salvando migliaia di vite“, osserva. “A meno di una settimana dalle riaperture, inclusa la didattica in presenza in quasi tutte le zone d’Italia, il livello è di circa 160 casi a settimana per 100.000 abitanti e la curva dell’incidenza sta frenando la discesa”, rileva il matematico.
“Grazie alle ultime misure restrittive l’incidenza è diminuita, ma siamo ancora sopra il livello di partenza dell’ultima fase espansiva della diffusione. È quanto succede – prosegue – a ritardare la messa in atto delle misure restrittive. Se le ultime misure fossero state messe in atto a fine gennaio e non avessimo riaperto le scuole, saremmo scesi a un valore di incidenza corrispondente al controllo del tracciamento”.
Sebastiani osserva inoltre che le recenti riaperture negli Stati Uniti hanno indotto un trend di crescita della curva dell’incidenza con un valore attuale pari a circa 170 casi a settimana per 100.000 abitanti e che “è facile prevedere senza incertezza che la stessa cosa accadrà nel nostro Paese“.
L’esperto ritiene che, “invece di parlare di ‘rischio calcolato’, sia più corretto parlare di ‘costo calcolato’. Costo in termini di vite umane, le vite delle persone appartenenti alla categoria degli over 70, corrispondente all’86% della mortalità per Covid-19, per la quale mancano circa 12,4 milioni di somministrazioni per la vaccinazione completa, ossia con due dosi”.
Che “le misure restrittive dure, con chiusura delle scuole, sono efficaci”, prosegue Sebastiani, lo indica l’esperienza della Francia, dove i dati dell’incidenza dei positivi al SarsCov2 mostrano che “le recenti restrizioni, con chiusura delle scuole anche in quel Paese dove non erano state chiuse prima, hanno portato dopo 11 giorni al raggiungimento del picco e poi a un calo del contagio, sebbene il valore attuale sia ancora molto alto, con circa 385 casi a settimana per 100.000 abitanti“.
Nonostante il livello sia molto più molto basso in Germania (170), a causa del trend di crescita, “è in avvio un inasprimento delle misure restrittive, che nel Regno Unito, assieme a una campagna di vaccinazione di massa massiva hanno portato ad un valore di incidenza molto basso (28). È in questa condizione di sicurezza – conclude – che si avviano in quel Paese le riaperture”.
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