Disastro Sicilia, quasi +50% di casi e pochi vaccini, sarà zona gialla? - QdS

Disastro Sicilia, quasi +50% di casi e pochi vaccini, sarà zona gialla?

Disastro Sicilia, quasi +50% di casi e pochi vaccini, sarà zona gialla?

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giovedì 15 Luglio 2021

A dirlo sono i dati, come sempre, ancora una volta. Si evidenzia una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi, con 78 casi per 100.000 abitanti

La settimana al 7 al 13 luglio per la pandemia in Sicilia è stata molto, molto dura.

A dirlo sono i dati, come sempre, ancora una volta. Si evidenzia una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi, con 78 casi per 100.000 abitanti e si registra una aumento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente del 47,6%. Un numero altissimo.

Il problema è l’aumento dei casi positivi ogni 100.000 abitanti, con un 78 che preoccupa, e non poco, per le nuove restrizioni. Il pericolo zona gialla sembra sempre più vicino, nonostante il no assoluto di confcommercio, e ci mancherebbe pure, vista la stagione estiva.

BENE GLI OSPEDALI

Unica nota veramente positiva, e che tengono l’Isola sotto la soglia della “gialla”, sono gli ospedali.

Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid 19.

AUMENTI IN TUTT ITALIA

Nella settimana 7-13 luglio in tutte le Regioni, ad eccezione di Basilicata e Valle D’Aosta, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente per la progressiva diffusione della variante delta. La media nazionale conta un aumento del +61,4%. Il viceministro Sileri dice che la zona gialla a livello nazionale per ora non è ipotesi: sarà, ma la situazione non sembra delle migliori.

I VACCINI

La percentuale di popolazione con ciclo completo è del 38,9% a cui aggiungere un ulteriore 15% solo con prima dose. Gli over 80 con ciclo completo sono al 77,9%, e il 4,9% solo con prima dose. La popolazione 70-79 anni con ciclo completo è il 68,1%, più il 12% solo con prima dose. La percentuale di popolazione 60-69 anni con ciclo completo è pari al 58% a cui aggiungere un ulteriore 16,3% solo con prima dose. La percentuale di popolazione over 60 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari a 21,8% (media Italia 12,4%).

La progressiva diffusione della variante delta determinerà un incremento del numero dei contagi. Ma anche con una circolazione virale elevata, l’impatto dei contagi sui servizi sanitari sarà inferiore rispetto alle ondate precedenti. Lo rileva il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. Tenendo conto del “progressivo aumento dei casi e della diffusione di questa variante che è destinata a diventare prevalente” il monitoraggio rileva che “nel nostro Paese il tallone d’Achille continua ad essere rappresentato dagli oltre 4,77 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose di vaccino”.

SICILIA FANALINO DI CODA

Di questi, 2,22 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino con rilevanti differenze regionali (dal 21,8% della Sicilia al 7,2% della Puglia), mentre 2,55 milioni (14,2%) devono completare il ciclo dopo la prima dose (1.856.129 con AstraZeneca, 596.190 con Pfizer-BioNTech, 96.503 con Moderna).

“Il balzo in avanti rispetto ai 5,75 milioni di over 60 non adeguatamente protetti della scorsa settimana -rileva Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe- – è quasi esclusivamente legato al completamento di cicli vaccinali: non cresce il numero di over 60 che ricevono la prima dose, segno di una persistente esitazione vaccinale in questa fascia di età”. Peraltro, secondo il report “il trend di somministrazione delle prime dosi per fasce di età conferma l’appiattimento delle curve degli over 80 e delle fasce 70-79 e 60-69 e una flessione per tutte le altre classi d’età con notevoli differenze di copertura”.

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