Hotspot di Lampedusa, il progetto di Croce Rossa Italiana - QdS

Lampedusa, il progetto di CRI per un hotspot “a misura di migrante e di essere umano”

Lampedusa, il progetto di CRI per un hotspot “a misura di migrante e di essere umano”

Redazione  |
martedì 16 Maggio 2023

"Cercheremo di dare una nuova impostazione quanto più possibile 'sartorializzata' in base alle persone che arrivano", il punto di Cri sull'hotspot di Lampedusa.

Si è tenuta oggi nella sede Cri a Roma la conferenza stampa per presentare il futuro dell’hotspot di Lampedusa con la gestione da parte di Croce Rossa Italiana.

“Vogliamo davvero cercare di dare un’impronta umana al fenomeno migratorio“, ha dichiarato il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro. Ecco il punto della situazione presentato durante la conferenza stampa.

Hotspot di Lampedusa: “Nessun incremento posti”

“Il nostro obiettivo è di raddoppiare in Sicilia e in Calabria i posti per i migranti degli hotspot. Almeno un migliaio di posti in più”. Cosi ha esordito il prefetto Valerio Valenti, commissario all’Emergenza Migranti, durante la conferenza.

Valenti ha specificato che, in mattinata, le persone presenti nella struttura d’accoglienza nell’Agrigentino erano 69. “Abbiamo lavorato in questi giorni per svuotare la struttura e ci siamo riusciti malgrado il maltempo”, ha dichiarato, dichiarandosi fiducioso sul futuro della gestione del fenomeno migratorio.

“Non c’è nessun incremento del numero dei posti ora disponibili” nell’hotspot di Lampedusa, “che sono 389 e rimarranno questi”, ha però aggiunto poco dopo. “Sicuramente con le nostre risorse rimetteremo in piedi tutta la parte dell’hotspot di Lampedusa che in questo momento non è inutilizzabile: interverremo su altri aspetti relativi alla mensa, agli infissi, ai bagni. Le risorse ci sono”, ha spiegato.

Valastro: “Ecco come sarà la gestione”

Rosario Valastro ha esposto il piano per la gestione dell’hotspot di Siracusa di Croce Rossa Italiana. “Nomineremo un direttore dell’hotspot di Lampedusa che viene dalle nostre file e ha esperienza verso le persone migranti: coordinerà insieme a tutto il team, dipendenti e volontari che orbiteranno nella struttura e cercherà di dare impostazione quanto più ‘sartorializzata’, ovvero quanto più tagliata sulle persone che arrivano. Siamo consapevoli che è una sfida importante, ma ci rendiamo conto che abbiamo la responsabilità di doverla portare a termine”.

“Firmeremo un accordo con il Governo e do per scontato che si arrivi alla fine dell’estate se non addirittura tra ottobre e novembre. Il nostro intervento vuole essere a presidio dell’umanità”, ha concluso.

Nel centro sarà previsto “almeno un operatore ogni dieci migranti ospiti” e sui minori stranieri “ci saranno operatori specializzati“, come ha sottolineato Ignazio Schintu, direttore delle Operazioni, Emergenze e Soccorsi della Cri.

“Noi baluardo dell’umanità”

Schintu sottolinea che l’hotspot di Lampedusa “ha delle limitazioni”, ma si farà comunque di tutto per garantire “un’accoglienza degna di un essere umano”. E non si parla solo di pulizia e posti letto, ma anche di presenza di medici e figure professionali adatte a gestire il fenomeno migratorio.

“Inizia per noi una sfida importante, come Repubblica Italiana”, spiega Rosario Valastro. “Il nostro impegno – ha aggiunto – come sistema Paese sarà quello di garantire ai migranti un’accoglienza degna dal punto di vista umano innanzitutto. Noi dal 1° giugno cercheremo di fare in modo che l’Hotspot di Lampedusa, che la Croce Rossa italiana andrà a gestire, diventi il baluardo dell’umanità in quella parte di mondo”.

Immagine di repertorio

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