Dagli agrumeti siciliani una spinta per far ripartire il turismo - QdS

Dagli agrumeti siciliani una spinta per far ripartire il turismo

Dagli agrumeti siciliani una spinta per far ripartire il turismo

martedì 20 Aprile 2021

Nei territori delle eccellenze sette itinerari che guardano all’Isola del post-Covid. Il travel video del Distretto Agrumi di Sicilia, dall'Etna alla Conca d'oro

PALERMO – Sette itinerari siciliani per rilanciare il turismo nell’isola nel dopo Covid. Si intitola “Scent of Zagara” il nuovo travel video del Distretto Agrumi di Sicilia con le musiche originali di Jacaranda, giovane band catanese.

Dall’Etna alla Conca d’oro, il video è un omaggio alla natura generosa, alla storia e al patrimonio culturale dell’isola del sole ma non solo. In vista dell’auspicata ripresa del turismo dopo la pandemia, è un invito a programmare il prossimo viaggio in Sicilia in qualunque stagione, scegliendo tra Le Vie della Zagara, sette itinerari nei territori di vocazione delle sue eccellenze agrumicole elaborati con l’associazione Gusto di Campagna: le Igp Arancia Rossa di Sicilia, Limone Interdonato di Messina, Limone di Siracusa e Limone dell’Etna; la Dop Arancia di Ribera e infine il presidio Slow Food del Mandarino di Ciaculli e la via del biologico, metodo di coltura che accomuna tutti gli agrumi col “bollino di qualità”.

Prodotto dal Distretto Agrumi di Sicilia, il travel video è uno spin-off di Social Farming – progetto di inclusione sociale dedicato a soggetti deboli sul mercato del lavoro – ed è stato realizzato in collaborazione con la scuola di alta formazione Arces e il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation.

Federica Argentati, presidente Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, spiega: “questo video, che ho voluto con determinazione, è un dono alla filiera agrumicola ed in particolare a chi ha già imparato a coniugare i verbi dell’agricoltura con quelli del turismo: i più potenti attrattori economici dell’isola attraverso cui, a nostro avviso e non solo, passa la ripresa e il futuro post covid della Sicilia. A queste imprese agrumicole multifunzionali, spesso rinvigorite dalla presenza di giovani che alla produzione affiancano attività di fattoria didattica e accoglienza nell’ottica del turismo lento e attento al viaggiatore, dedichiamo questo efficace strumento di promozione”.

Il video è girato fra monumenti e agrumeti di comuni e borghi delle province di Messina, Catania, Siracusa, Agrigento e Palermo e, nel dettaglio, a Messina, Itala, Taormina, Acireale, Torre Archirafi (Riposto), Acitrezza, Catania, Grammichele, Caltagirone, Marzamemi, Noto, Siracusa, Realmonte, Agrigento, Ribera, Palermo, Ciaculli (Palermo), Bagheria e Belpasso.

Nella cornice del Turismo Relazionale Integrato sono stati creati sette itinerari di viaggio nelle aree di produzione degli agrumi Dop, Igp e bio coinvolgendo quelle imprese socie che, accanto all’attività pura di produttori, affiancano quella di accoglienza (agriturismo) e fattoria didattica.

Il progetto, dalla forte valenza di promozione turistica oltre che di valorizzazione dei prodotti di eccellenza, è stato presentato a Expo Milano 2015.

“Il Giardino di Lipari”, il locale nell’agrumeto si rinnova ed è pronto alla stagione estiva

Quando la bellezza “fiorisce” da una selva di sterpaglie abbandonate

LIPARI (ME) – Tutto è iniziato nel 2014. C’era un agrumeto abbandonato da tre decadi, incastonato in una corte nascosta tra le mura del centro di Lipari, preziosa isola delle Eolie, a qualche minuto di aliscafo da Messina. Luca Cutrufelli, messinese classe 1982, è riuscito a leggere bellezza laddove gli altri vedevano solo una selva di sterpaglie in stato di abbandono.

È nato così il club “Il Giardino di Lipari”, un’oasi di mille metri quadri tra case e palazzine. Cutrufelli è riuscito ad unire nella progettazione del locale le proprie due anime: quella da ingegnere edile con una profonda conoscenza dei materiali e quella di artista capace nel corso della sua carriera di numerose mostre personali in Europa, tra le quali una a Parigi, dove vive in inverno.

“Abbiamo creato un’atmosfera ancorata alle nostre origini siciliane, ma dal respiro internazionale sia dal punto di vista del menù che da quello della scelta musicale e artistica – spiega Cutrufelli -. Tutt’attorno ci sono oggetti di riuso accostati a pezzi di design, tutti collegati al territorio, innestati in un ambiente glamour che quest’anno sarà rinnovato. L’immagine del nostro bistrot si avvicinerà di più a quella di un ristorante raffinato. Cureremo ogni dettaglio, ad esempio la mise en place dei tavoli sarà composta da elementi di design, realizzati dall’azienda Madeamano (un’eccellenza siciliana), la stessa che ha già realizzato il bancone del nostro bar, in pietra lavica proveniente dall’Etna. Ma non solo: stiamo creando uno shop, sia fisico che on line, con prodotti in gran parte caratterizzati dai sapori del nostro agrumeto. Dal distillato alla confettura, passando per il sugo: tutto sarà all’aroma di mandarino”.

L’obiettivo è quello di far vivere per tutto l’anno, e dunque non solo d’estate, Il Giardino di Lipari. E per farlo è stata realizzata una linea di prodotti ispirati all’anima stessa del giardino, i suoi 25 alberi di mandarino. Il primo prodotto sarà un distillato realizzato ad hoc dall’azienda siciliana Giovi. Ma saranno realizzate anche delle conserve, tramite la collaborazione con la Trimarchi di Villa Marchese. Saranno in vendita anche le divise ufficiali del locale, camicie realizzate da Giocherenda, sartoria sociale nata a Palermo dall’idea di giovani arrivati in città e scappati da territori di guerra come Guinea, Gambia, Mali, Burkina Faso e Marocco. “Le parole chiave di questa stagione saranno tradizione e innovazione siciliana, ecosostenibilità, solidarietà e arte”, spiega Cutrufelli.

Il Giardino di Lipari è peraltro da due anni completamente plastic free (si usano solo bicchieri di vetro, la drink list non prevede cannucce) e adesso rilancia. È stato infatti siglato un accordo con l’azienda Wami di Milano: imbottigliano acqua nel Nord Italia e devolvono parte dei ricavi alla creazione di impianti di fornitura di acqua potabile per villaggi, al momento, di Africa, India e Sudamerica, sulle loro bottiglie c’è un Qr code che mostra lo stato di avanzamento dei singoli progetti. È poi pronto anche il progetto con la World Rise, onlus focalizzata sulla tutela dell’ambiente marino: saranno invitati artisti da Parigi per un workshop di fotografia dedicato al rappresentare una giornata di pulizia sulle spiagge, le immagini saranno poi messe in mostra al locale.

Dal punto di vista delle iniziative, durante la stagione estiva, Covid permettendo, saranno confermate le serate con musica dal vivo, djset, degustazioni e incontri. Salvo normative diverse, si aprirà il primo di giugno con un grande evento.

QdS: dieci proposte al governo per rilanciare il turismo nell’Isola

1. Avviare campagne di comunicazione per la promozione del turismo regionale, nazionale, internazionale, scolastico e congressuale

2. Attivare un sistema informatico (con sito web e app) per favorire le prenotazioni di hotel e siti d’interesse culturale

3. Creare promozioni per legare i pernottamenti all’accesso dei siti naturalistici e culturali dell’Isola

4. Siglare convenzioni con hotel, b&b e r&b per offrire ai viaggiatori tariffe agevolate

5. Favorire una politica Covid-free, almeno per le isole minori, sul modello delle Baleari

6. Valorizzare il turismo slow, naturalistico ed enogastronomico

7. Dar vita a un circuito che coinvolga i meravigliosi borghi siciliani

8. Destagionalizzare il comparto per una Sicilia aperta ai visitatori 365 giorni l’anno

9. Offrire tariffe agevolate per le tratte aree, ferroviarie e navali

10. Pubblicare bandi internazionali con forti agevolazioni per spingere gli investitori nazionali ed esteri ad investire sul comparto turistico siciliano

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