Dai conti ai rifiuti, sul tavolo di Schifani tante emergenze - QdS

Dai conti ai rifiuti, sul tavolo di Schifani tante emergenze

Raffaella Pessina

Dai conti ai rifiuti, sul tavolo di Schifani tante emergenze

venerdì 25 Novembre 2022

Bilancio, ieri a Roma confronto con il ministro dell’Economia Giorgetti. All’Ars maggioranza prova a compattarsi, Fi: “Ma non faremo sconti”

PALERMO – Sono molteplici i fronti su cui è impegnato il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, per risolvere le tante emergenze che attanagliano la Sicilia, prima fra tutti quello di rimettere in sesto le finanze della Sicilia.

Per avviare il confronto sulle priorità economiche e finanziarie, ieri ha incontrato a Roma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Ad accompagnare Schifani il vicepresidente, Luca Sammartino, l’assessore all’Economia, Marco Falcone, e il ragioniere generale Ignazio Tozzo.

Il governatore si è detto soddisfatto di quanto discusso ieri e lo ha definito un incontro proficuo: “Ho molto apprezzato l’apertura e la sensibilità del ministro Giorgetti”, ha detto Schifani che, una volta preso atto delle aspettative della Regione, ha manifestato la disponibilità a valutare idonee iniziative per la stabilizzazione finanziaria della Sicilia. Di alcune ipotesi di lavoro si discuterà già martedì prossimo, nel corso di un incontro al Mef. Il governatore siciliano ha posto il tema dell’avvenuto aumento della compartecipazione finanziaria della Regione alla spesa sanitaria, aumento che determina un aggravio per le casse isolane.

Nel frattempo l’assessore Falcone è al lavoro con il preciso obiettivo di mettere in ordine i conti della Regione attraverso il riaccertamento di 55 mila residui tra attivi e passivi che pesano sul bilancio pubblico e approvare entro quindici giorni la finanziaria 2023 (una manovra da circa 70 milioni di euro) che potrebbe essere approvata all’Ars entro fine anno, grazie anche ad introiti derivanti dell’incremento del gettito erariale. Inoltre il prossimo 3 dicembre si terrà l’udienza della Corte dei Conti a sezioni riunite per la parifica del bilancio 2020.

Un altro fronte emergenziale è quello di riportare l’armonia all’interno della maggioranza, con riferimento alle divisioni all’interno del gruppo di Forza Italia. Come è noto, il partito a Palazzo dei Normanni è rappresentato da due gruppi, dopo lo scontro tra Schifani e Micciché sulla leadership del partito e sulla differenza di vedute sulla assegnazione delle poltrone. E a questo proposito si registra la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Michele Mancuso che dimostra come la frattura con l’altro gruppo che ha assunto la denominazione “Forza Italia all’Ars” sia profonda.

“La legittimità del gruppo che rappresento in qualità di Capogruppo è garantita già dalla conservazione del nome originario, di cui saremo i custodi ufficiali – ha detto Mancuso -. Non ci sentiamo fuori dalla maggioranza ma saremo un gruppo che da oggi farà gli esclusivi interessi dei siciliani”.

Tra le emergenze da affrontare resta da anni quello dello smaltimento dei rifiuti, con la diatriba sui termovalorizzatori. Altro fronte caldo è quello della sanità a cui l’assessore Giovanna Volo vuole dare un nuovo volto con la realizzazione di una rete ospedaliera territoriale di prossimità che consentirà con efficienza, di smistare le richieste e le relative prestazioni a beneficio dei siciliani. Il deputato questore della Lega Vincenzo Figuccia ha detto di condividere questo intento: “Siamo pronti a dare manforte a questa importante riforma grazie anche al nostro contributo che come forza politica ci vede direttamente impegnati in commissione sanità con l’elezione del presidente Giuseppe Laccoto”. Il presidente della Regione dovrà confrontarsi con i sindacati, che hanno gli hanno inviato una nota per chiede la definizione di una strategia regionale per contrastare la violenza sulle donne e di riflesso favorire la condizione occupazionale delle donne, fattore che rappresenta un limite all’autonomia delle donne in Sicilia, dove il tasso di disoccupazione è pari al 17,9% contro rispetto al dato nazionale del 9,2%.

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