Parere favorevole del Consiglio dei ministri al decreto Sud che cancella le Zone Economiche Speciali del Meridione.
È stato approvato in Consiglio dei ministri il decreto Sud che smantella le otto Zone Economiche Speciali del Meridione (ZES), comprese le due della Sicilia, per istituire, a partire dal 1° gennaio 2024, la Zona Economica Speciale unica.
Decreto Sud, tutte le Zes cancellate
A partire dal prossimo anno, quindi, si dirà addio alle Zone Economiche Speciali delle Regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Ionica interregionale (Puglia-Basilicata), Adriatica interregionale (Puglia-Molise) e, appunto Sicilia, quest’ultima suddivisa in Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale.
Conseguentemente, non ricopriranno più il loro ruolo gli otto Commissari straordinari che erano stati posti alla guida delle ZES. Per quanto concerne le due zone siciliane, saluteranno i Commissari Carlo Amenta e Alessandro Di Graziano.
Nel decreto Sud viene prevista anche la creazione di una cabina di regia ZES, alle cui riunioni parteciperanno i ministri competenti, i presidenti delle Regioni del Mezzogiorno e in qualità di osservatori, i rappresentanti di Enti pubblici locali e nazionali e dei portatori di interesse collettivi o diffusi.
Decreto Sud, le agevolazioni alle imprese
Verrò realizzato anche uno sportello unico denominato S.U.D. ZES per le attività produttive e alle aziende presenti sul territorio sarà riconosciuto “un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla medesima Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027”.
I sostegni verranno riconosciuti alle imprese attive nei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, e nei settori della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura che acquistano “beni strumentali nuovi”.
Decreto Sud, 45 milioni per Lampedusa
Il decreto Sud prevede anche uno stanziamento di 45 milioni di euro per la realizzazione di opere considerate di interesse strategico per l’isola di Lampedusa, colpita dai fenomeni migratori.
Il fondo coprirà le spese per le opere di urbanizzazione primaria, costruzione di impianti di depurazione e gestione delle acque reflue, la fabbricazione di nuovi edifici pubblici, la riqualificazione di quelli esistenti, la costruzione di un deposito di stoccaggio carburante e di nuovi collegamenti.